Kedrion in prima fila contro la malattia emolitica del feto

Kedrion in prima fila per l’eradicazione della malattia emolitica del feto e del neonato (Mefn).
Centocinquantamila morti neonatali ogni anno sono ancora oggi causate da un’incompatibilità tra il gruppo sanguigno (fattore Rh) della madre e quello del feto, assolutamente prevenibile e infatti quasi del tutto scomparsa nei paesi sviluppati, grazie a una profilassi messa a punto oltre mezzo secolo fa.
Questa incompatibilità può generare nella donna Rh negativa la sensibilizzazione del suo sistema immunitario, con il grave rischio – in genere alla seconda gravidanza – di sviluppare la malattia emolitica del feto e del neonato (Mefn), una patologia che si presenta con ittero e grave anemia e risulta spesso fatale per il feto o il neonato. Una malattia che si previene con due semplici iniezioni di immunoglobuline anti-D durante la gestazione e dopo il parto.
Sebbene questa profilassi sia sulla lista dei farmaci essenziali stilata dall’Organizzazione mondiale della sanità, moltissimi Paesi sono privi di flussi di approvvigionamento adeguati, di personale medico sufficientemente preparato, dell’educazione medica, della formazione clinica e di altre risorse essenziali per attuare questi protocolli. Questo spiega come mai meno della metà delle gestanti riceva la profilassi, in particolare nei paesi a medio e basso reddito. Con un tributo umano importante: 300mila gravidanze colpite dalla malattia emolitica ogni anno.
Uno studio internazionale in via di pubblicazione evidenzia il gap tra il numero di gestanti che necessiterebbero di profilassi e le gravidanze effettivamente trattate.
Un tributo ancora più intollerabile se si considera la facilità con la quale si potrebbe evitare, ad un costo contenuto. Da queste considerazioni è nato, qualche anno fa, l’impegno di Kedrion per l’eradicazione della malattia a livello mondiale.
Oggi (28 settembre) sul tema si è tenuto il secondo simposio annuale all’istituto degli Innocenti ed è stata l’occasione per il lancio di WIRhE (Worldwide initiative for Rh disease erdication), un soggetto no profit, nato a New York sotto gli auspici di Columbia University e di cui Kedrion è tra i principali sostenitori. A WIRhE aderiscono numerosi scienziati, medici e cooperanti da molte parti del mondo: oltre a Columbia University, la Figo, il Sick Kids, le principali società italiane impegnate nella salute materno fetale e numerosi opinion leaders di paesi in cui il problema risulta ancora oggi molto rilevante (Nigeria, Federazione Russa, Cina, Stati Uniti, Pakistan, Ghana). L’obiettivo, che Kedrion si impegna a sostenere nel tempo, è quello di lavorare con medici, governi e associazioni no profit per permettere al maggior numero possibile di donne in ogni parte del mondo di avere accesso alla profilassi anti-D.
All’interno dell’evento è stata assegnata al professor Giuseppe Remuzzi, direttore dell’istituto di ricerche farmacologiche Mario Negri Irccs, la quarta John Gorman Lecture, conferenza internazionale in medicina trasfusionale intitolata al professor John Gorman, pioniere della profilassi Anti-D, e resa possibile grazie al sostegno di Kedrion Biopharma.
“Siamo particolarmente orgogliosi dell’appuntamento di oggi – ha dichiarato Paolo Marcucci, Presidente e ad di Kedrion – Quando abbiamo dato avvio al nostro impegno in quest’ambito non avevamo idea di quanto lontano ci avrebbe portato. In pochi anni si sono uniti enti ed istituzioni nazionali ed internazionali, medici, governi, ospedali, Ong. E il fatto che oggi questo lungo percorso culmini proprio in Italia, a Firenze, con la nascita di una rinnovata alleanza mondiale per l’eradicazione della Mefn non può che renderci ancora più fieri di un grande progetto che ha un’anima italiana”.
Kedrion è un’azienda biofarmaceutica internazionale con sede a Bolognana che raccoglie e fraziona il plasma con lo scopo di produrre e distribuire in tutto il mondo farmaci plasma-derivati per la prevenzione e il trattamento di patologie e condizioni rare e debilitanti come la sensibilizzazione da Rh.