Un welfare di comunità con il progetto “Ri-Uscire”: più di un milione i fondi stanziati

15 dicembre 2022 | 13:16
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Più di 800 le domande evase dall’Arcidiocesi di Lucca nei territori della Versilia, della piana di Lucca e della valle del Serchio

Il progetto Ri-Uscire, per rispondere all’impoverimento conseguente alla pandemia, giunge al suo secondo anno e da agosto 2020 a ottobre 2022 ha erogato oltre un milione di euro, in un’operazione di welfare di comunità.

In totale la cifra è di 1 milione e 160 mila euro, di cui 635mila euro in prestiti di emergenza, agevolati e senza interessi e 525mila euro in aiuti di solidarietà a fondo perduto. Ri-Uscire è un progetto dell’arcidiocesi di Lucca ed un vero esempio di welfare di comunità ed infatti è sostenuto da Fondazione Cassa di risparmio di Lucca, la Provincia di Lucca, tutti i comuni del territorio interessato e Spazio Spadoni. Tre le aree interessate, la Versilia, la piana di Lucca e la valle del Serchio, numerosi anche gli enti gestori, tra cui l’Associazione Fondo Vivere per la zona della Versilia, e l’Arcidiocesi di Lucca- ufficio pastorale Caritas per la piana di Lucca e la valle del Serchio.

Oggi (15 dicembre) nel salone dell’arcivescovato di Lucca, è stato fatto il punto della situazione dopo due anni dalla partenza del progetto, a presentarlo è stato: il vescovo di Lucca, Paolo Giulietti, il presidente di Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca, Marcello Bertocchini, l’assessora alle politiche sociali della Regione Toscana, Serena Spinelli, il referente del fondo vivere, Raffaele Berardi e don Simone Giuli, direttore della Caritas diocesana.

“Questo progetto si è trovato di fronte al contesto nato con la pandemia – spiega l’arcivescovo di Lucca, Paolo Giulietti -, con la perdita del lavoro, la chiusura dell’attività produttiva e quindi della crisi, che tante famiglie hanno vissuto rispetto alle loro possibilità economiche. Ri-Uscire è un progetto d’emergenza nato nella primavera 2020 che è venuto incontro a delle situazioni determinatesi nel periodo della pandemia”.

“Siccome però l’emergenza non è finita ma continua – prosegue Giulietti -, fare il punto su questi due anni vuol dire anche guardare in avanti per capire come venire incontro oggi alle nuove emergenze, come il caro bollette. L’idea che le emergenze si affrontano insieme è un capitale di pensiero e di azione che ci portiamo dietro nel guardare avanti, per continuare a venire incontro all’emergenza che tanti stanno vivendo”.

Ed infatti sono arrivate a 1110 le domande delle persone interessate, di queste 885 accolte, 215 sospese o rifiutate. Quelle sospese rimangono comunque sotto osservazione, in attesa di integrazioni di informazioni sul richiedente e saranno analizzate in una seconda fase. Quelle rifiutate si riferiscono a situazioni di impoverimento non legate all’emergenza Covid, cui il progetto si riferisce, oppure provengono da soggetti in carico ai servizi sociali e ai centri di ascolto diocesani da tanti anni, quindi da persone già seguite. Nei casi non conosciuti dai servizi sociali o da altri enti del terzo settore si è ravvisata la necessità di fornire tutte le informazioni necessarie per l’accesso ai servizi sociali stessi, oppure, si è ricorsi direttamente ai numerosi progetti attivi in Diocesi per sostenere l’emergenza immediata (per affitti, inclusione sociale, acquisto libri scolastici, spese mediche, ecc.).
Nessuna domanda di aiuto, quindi, è rimasta inascoltata.

“Il progetto Ri-Uscire si è caratterizzato in questi due anni come un supporto indispensabile per riuscire a sostenere le famiglie in difficoltà dovute alla perdita dei posti di lavoro e di altre situazioni, dettate dall’insorgere della pandemia – dichiara il presidente di Fondazione cassa di risparmio di Lucca, Marcello Bertocchini -. Sono state risorse ben impiegate che sono servite per superare degli ostacoli. Ostacoli che però adesso si stanno ripresentando per altre cause e questo è stato il momento anche per trovare un modo per proseguire su questa strada cercando di aiutare le persone che hanno bisogno. Speriamo che questo bisogno sia temporaneo e che questo aiuto possa servire a migliorare la loro vita”.

Anche l’assessora al sociale della Regione Toscana, Serena Spinelli, ha spiegato il delicato momento che stiamo vivendo oggi: “La situazione nazionale è molto complessa ed è quello che viene fuori anche dall’ultimo rapporto Caritas e i dati ci dicono che in Italia ci sono 5,6 milioni di persone che vivono una situazione di povertà assoluta e 1,4 milioni di questi sono bambini. Ad oggi esiste un blocco dell’ascensore sociale, per passare in una situazione diversa da un punto di vista lavorativo, professionale, di formazione, rispetto alla famiglia di origine, ci vuole cinque generazioni

Numeri per area territoriale

In Versilia: In totale sono state elaborate 433 domande di cui 347 sono state accolte, 86 sospese o rifiutate Sono stati erogati complessivamente 478.220 euro. Di questi 148.540 Euro sono aiuti di solidarietà, 329.680 euro sono prestiti di emergenza.
Nella Piana di Lucca: in totale sono state elaborate 466 domande di cui sono state accolte 395, sospese o rifiutate 71. Sono stati erogati complessivamente 519.200 euro. Di questi 259.800 euro sono aiuti di solidarietà; 259.400 euro sono prestiti di emergenza.
Nella Valle del Serchio: in totale sono state raccolte 201 domande di cui 143 accolte 58 sospese o rifiutate. Sono stati erogati complessivamente 163.243,46 euro. Di questi 116.942 Euro sono aiuti di solidarietà, 46.301,46 euro sono prestiti di emergenza

Analisi del contesto e prospettive

A oltre due anni dall’avvio del progetto, le condizioni di contesto afforntato, sono quelle di una crescente difficoltà economica e lavorativa di persone già in carico alla rete dei servizi e di persone nuove, che chiedono aiuto per la prima volta. Le problematiche maggiormente ricorrenti, che le persone segnalano sono: incapacità di provvedere al pagamento delle utenze, dell’affitto, difficoltà a far fronte a spese quali il pagamento dell’assicurazione dell’auto, del bollo, spese mediche. La perdita del lavoro o la sua riduzione in maniera consistente, a causa della pandemia, ha interessato e sta interessando ancora molte persone. A questa crisi si è venuta ad aggiungere l’aumento consistente delle bollette e del costo dei beni alimentari dovute all’aumento dei prezzi delle materie prime e del gas e alla conseguente inflazione. Alla luce di quanto descritto è stato richiesto ed approvato a giugno 2022 un aumento sia per l’importo dell’Aiuto di solidarietà a 1500 euro (anziché i precedenti 1000) sia per l’importo del Prestito di emergenza a 3000 euro (anziché i precedenti 2500). Gli enti e le associazioni coinvolte continuano ad operare in questo contesto, formando di fatto una rete di collaborazione pubblico-privato, che in due anni ha dato vita a un’operazione, che prosegue, di welfare di comunità, di sicuro impatto positivo sul territorio. Gli enti e le associazioni del terzo settore che contribuiscono alla pubblicizzazione, alla raccolta delle domande, partecipano alle commissioni tecniche territoriali e all’accompagnamento personale e familiare di coloro che hanno ricevuto l’aiuto economico e sono: Arci Laboratorio sociale Piazzale Sforza, Associazione consulenza per la famiglia, Casa della Carità, Ceis, Comunità di Sant’Egidio, Cooperativa Nanina, Coordinamento delle Misericordie della Lucchesia, Coordinamento Misericordie della Versilia, Croce Verde P.A. comitato di Lucca, Fondazione Casa, Gvai, Società San Vincenzo De Paoli.