Serrata nelle cave di marmo del distretto apuo versiliese

Serrata alle cave di marmo di tutto il distretto apuo-versiliese (Carrara, Massa, Versilia e Garfagnana) lunedì e martedì prossimi per protestare contro il piano di indirizzo territoriale in fase di discussione alla Regione Toscana. Lo ha annunciato stasera il presidente di Assindustria di Massa Carrara Giuseppe Baccioli al termine di un summit con le forze imprenditoriali del lapideo. Hanno aderito anche le aziende della Versilia e della Garfagnana in provincia di Lucca. La protesta interesserà circa 3.300 lavoratori di cave, segherie e laboratori al piano senza considerare l’indotto (camionisti in prima fila). Secondo uno studio dell’Osservatorio nazionale dei distretti italiani, ricordano gli imprenditori, nel 2012 erano 1247 le imprese del distretto lapideo apuo-versiliese con 3.278 addetti. Nel 2010 l’Ufficio studi della Marmi Macchine di Carrara aveva quantificato in 5353 gli addetti del comprensorio lapideo. Nel piano, si sottolinea, non sarà ammessa l’apertura di nuove cave, mentre la riattivazione di quelle dismesse da non oltre venti anni e l’ampliamento di quelle esistenti sarà consentita a precise condizioni. Il piano è stato licenziato dalla commissione regionale territorio ed ambiente. “Industriali e ambientalisti si dichiarano scontenti soprattutto sulle cave. Gli uni vorrebbero continuare come prima, gli altri le vorrebbero chiuse”, ha commentato il governatore della Toscana Enrico Rossi che ha aggiunto: “Quel piano è una rivoluzione per tutta la Toscana. Da ora in poi tutto il paesaggio sarà tutelato, il 60% del territorio della regione, e anche sulle aree degradate si interverrà con piani di recupero e linee guida di riqualificazione”.
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