Sanità Valle del Serchio, il comitato: “Sindaci immobili”

26 ottobre 2014 | 08:54
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Sanità Valle del Serchio, il comitato: “Sindaci immobili”

Il Comitato per la Sanità nella Valle del Serchio stigmatizza la mancata elezione del nuovo presidente della conferenza zonale dei sindaci. Nell’ultima seduta, infatti, si è parlato di temi importanti, ma non si è affrontata la questione della presidenza, passaggio necessario per poi procedere alla scelta del presidente della conferenza dei sindaci della Asl 2.
“Si è svolta la settimana scorsa – dice il comitato – una conferenza dei sindaci zonale molto interessante rispetto alla gestione dell’assistenza socio-sanitaria, ma totalmente evasiva riguardo all’organizzazione ospedaliera della nostra zona: come se non ballasse ormai da quasi due anni sulle nostre teste il tema della riorganizzazione-accentramento dell’attuale presidio Valle del Serchio oggi diviso tra Barga e Castelnuovo, come se tutta la vicenda relativa alla costruzione di un nuovo ospedale cosiddetto “unico” non avesse attraversato con tutti i suoi veleni il nostro territorio”. 



Il comitato Per la Sanità nella Valle del Serchio è molto preoccupato dal silenzio sulle due questioni: “Tutti gli attuali amministratori pubblici – dice il comitato – di ogni livello concorrono più o meno volontariamente a questo palese quanto precario insabbiamento, in assoluta continuità con quel clima di omertà inaugurato più di un anno fa dal criptico patto Gaddi-Bonini che ha congelato la situazione in uno stallo che somiglia sempre di più ad una paralisi mortale. Per quanto tempo ancora i nostri sindaci e consiglieri regionali rimarranno immobili a fissare la colata di lava che lenta ma inesorabile sta per bruciare il nostro diritto ad una degna assistenza ospedaliera? 

La situazione è davvero paradossale: il sindaco di Barga trova ancora tempo per l’anacronistico tema della localizzazione del nuovo ipotetico ospedale, i fondi per la nuova sala chirurgica di ostetricia al San Francesco risultano attualmente perduti, in sedi istituzionali si ipotizza che una parte del Santa Croce potenzialmente pronta ad accogliere servizi ospedalieri venga invece destinata a prestazioni territoriali, il tutto in un’assoluta mancanza di strategia politico-amministrativa, di visione del futuro, che fatalmente apre e mantiene spalancate le porte ad una Regione Toscana che in più di un territorio simile al nostro ha già orrendamente tagliato servizi sanitari negli ultimi anni. 

Cosa si aspetta ancora, per convocare una conferenza dei sindaci esplicitamente incentrata sul tema dell’assistenza ospedaliera? In particolare sull’urgenza più pressante, quella della riorganizzazione-accentramento che, già decisa dall’Asl, è certamente meglio conoscere per guidarla o eventualmente contrastarla, anziché aspettarla muti scrutando inquieti un orizzonte minaccioso e sempre più vicino”.