In tanti al corteo per salvare la Kme di Fornaci

Molte le adesioni allo sciopero generale Kme di questa mattina (23 marzo) a Fornaci di Barga per chiedere garanzie sul futuro dello stabilimento dopo l’annuncio del nuovo piano industriale. Dipendenti, sindacati ma anche semplici cittadini e una delegazione del Cipaf si sono ritrovati davanti allo stabilimento e hanno sfilato per tutta via della Repubblica, fino ai cancelli dell’azienda al Chitarrino per chiedere tutele e garanzie sull’occupazione e un piano industriale all’azienda che salvaguardi la produzione del rame. “Lo sciopero di quattro ore di tutto il gruppo Kme – spiega il coordinatore della Fiom Mauro Faticanti – ha visto adesioni medie sopra l’80% con punte di oltre il 90% nei settori produttivi confermando così la giustezza delle nostre rivendicazioni”.
I lavoratori chiedono all’azienda un incontro al fine di avere chiarezza sulla situazione del gruppo, un piano industriale nel settore della lavorazione del rame (considerando chiusa la prospettiva della riconversione idroponica) che rilanci il gruppo in tutti i suoi settori a partire dall’obiettivo irrinunciabile della rimessa in funzione del forno fusorio Asarco di Fornaci di Barga.
La mobilitazione dei lavoratori continuerà dentro il primo pacchetto di 12 ore di sciopero già proclamato, come spiega Faticanti, con l’intento di far dimostrare all’azienda la propria sensibilità sociale.