Tecniche di primo soccorso, lezioni agli studenti



Si è concluso lunedì scorso (6 giugno) alla sede della Misericordia di Castelnuovo alla presenza dell’assessore alla pubblica istruzione Chiara Bechelli, il progetto La scuola per la vita promosso dalla Misericordia di Castelnuovo di Garfagnana, con la collaborazione Autieri Garfagnana sulla sicurezza stradale e con il patrocinio del Comune di Castelnuovo di Garfagnana e dell’Unione dei Comuni della Garfagnana. Un progetto che ha visto coinvolti oltre 200 ragazzi delle scuole primarie (terze, quarte e quinte) e secondarie del capoluogo con l’obiettivo di sensibilizzare i giovani sul funzionamento del 118 e del pronto soccorso, spiegando loro come comportarsi in caso di emergenze, nell’attesa che sopraggiungano i primi soccorsi.
“Con questo progetto – spiega il governatore della Misericordia di Castelnuovo Garfagnana, Alessandro Biggeri – non intendiamo creare dei mini soccorritori ma dei bambini e ragazzi informati che potranno essere un domani dei cittadini consapevoli”.
Il progetto si avvale anche della collaborazione degli Autieri Garfagnana per questo oltre alle tecniche di primo soccorso si aggiungono così nozioni disicurezza stradale.
“Durante l’anno – spiega Ginetta Giannotti insegnante alla scuola primaria di Castelnuovo di Garfagnana – i volontari della misericordia hanno avuto diversi incontri con le classi, per spiegare ai ragazzi come funziona il servizio di emergenza 118, a cosa serve e come attivarlo, oltre ad alcune semplici manovre salvavita come la disostruzione delle vie aeree e la Rianimazione cardiopolmonare”.
Più articolato invece il lavoro realizzato alle scuole secondarie, dove è stato spiegato agli studenti come utilizzare un defibrillatore automatico, con simulazioni e prove di intervento.
“È motivo di grande soddisfazione – commenta l’assessore comunale Chiara Bechelli – aver patrocinato anche quest’anno l’iniziativa. Le informazioni che i ragazzi hanno avuto la possibilità di apprendere partecipando alle simulazioni e le domande che hanno rivolto ci danno la misura della loro partecipazione attiva al progetto. Il primo risultato tangibile è nell’approccio non traumatico dei ragazzi rispetto ad esempio alle sirene alle divise dei volontari e alle attrezzature di primo soccorso. La visione di alcune operazioni e di alcune tecniche di intervento ha suscitato grande interesse ed ha consentito di dare delle prime informazioni necessarie evitando quello sconcerto e quello smarrimento che naturalmente comporta una situazione di emergenza. Abbiamo potuto verificare l’utilità di proporre una simulazione di criticità che senza indurre ansia o panico prepara i giovani ad una reazione attiva e cosciente nel caso si trovino nella realtà a dover gestire anche emotivamente un trauma, un malore, un incidente. Grazie quindi per l’impegno e la partecipazione costruttiva ai volontari della Misericordia, al suo governatore Biggeri, agli autieri, agli insegnanti e ai ragazzi che hanno dimostrato maturità e interesse”.