Poletti alle categorie: “Stop privilegi e rendite di posizione per far ripartire l’economia”

15 aprile 2015 | 14:27
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Poletti alle categorie: “Stop privilegi e rendite di posizione per far ripartire l’economia”

“Ci sono dei fattori che frenano la ripresa economica cittadina, aggravando gli effetti della crisi economica, qui a Viareggio più pesanti che altrove. Sono privilegi e resistenze che dovranno essere aggrediti decisamente da chi sarà chiamato a governare la città. E’ mia intenzione mettervi mano, perché non abbiamo altra scelta se vogliamo risollevarci”. Così Luca Poletti si è rivolto a un nutrito gruppo di professionisti viareggini (avvocati, ingegneri, architetti, geometri) che ha incontrato al Caffè Margherita. Esempi di questi fattori frenanti “da scardinare”? “Le rendite di posizione, ovunque si annidino, sia in Passeggiata (dove troppo spesso alcuni concessionari pagano canoni contenuti e affittano a prezzi esorbitanti), sia nel porto – ha indicato Poletti -. O ancora le sacche di evasione dai tributi comunali, i furbi e i falsi poveri che non pagano il dovuto, scaricando i costi dei servizi a domanda individuale sui cittadini più onesti”. Altri temi toccati da Poletti riguardano i “controlli da instaurare su tutte le società partecipate, fatta salva la necessaria rivisitazione di questo settore, il riordino della macchina comunale che deve funzionare meglio, la meritocrazia da reintrodurre in tutti gli aspetti della vita pubblica, dall’amministrazione alla gestione delle manifestazioni culturali, “che nessuno deve pensare di portarci via”.

Numerosi gli interventi. C’è chi ha esortato Poletti a prendere di petto tre grosse questioni di Viareggio: il porto, il turismo e il commercio; altri lo hanno invitato a continuare nella sua politica di ascolto e a concentrarsi sul decoro urbano e sul centro città da rilanciare dal punto di vista commerciale. E a chi gli ha suggerito di non promettere troppo, dicendo con onestà quello che si può fare, il candidato del Pd e di VV ha replicato: “Mi criticano perché prometto troppo poco; spero che la città riesca a uscire dal dissesto in cinque anni e sono sicuro di poter evitare la chiusura di impianti sportivi e servizi essenziali”.