Rossi: “Toscana non è esente da infiltrazioni, ma è forte il controllo sugli amministratori”

“Condividiamo le dichiarazioni del procuratore Creazzo e del presidente Cantone”. Enrico Rossi, presidente della Regione Toscana e candidato alla rielezione, commenta le dichiarazioni odierne del pm di Firenze Creazzo e del presidente dell’Autorità nazionale anticorruzione Raffaele Cantone. “La Toscana non è immune dal rischio delle infiltrazioni criminali, tuttavia – afferma Rossi -. Il controllo sociale e democratico sugli amministratori pubblici è più forte che altrove, perciò risulta meno invadente il fenomeno della corruzione e dell’illegalità in atti amministrativi”.
“Siamo impegnati in prima linea – sottolinea il presidente uscente della Toscana – nel contrasto alle attività illegali, ne è un esempio il patto Prato Lavoro sicuro, e per potenziare gli anticorpi e per prevenire fenomeni corruttivi, anche di natura criminale, abbiamo avviato intese con tutte le procure toscane per la trasparenza negli atti amministrativi e nei pubblici appalti. E’ stata mia esplicita richiesta quella di certificare tutti i conti in sanità. Predisporremo un accordo con l’Authority nazionale anticorruzione per garantire le procedure di realizzazione delle opere infrastrutturali, come faremo per la Darsena Europa di Livorno”. “La lotta alla burocrazia – conclude Rossi – va di pari passo al contrasto dell’illegalità. Una burocrazia lenta e inefficiente è più vulnerabile, quindi per il contrasto a questi fenomeni è necessario avere una classe dirigente di alto profilo, un ceto di amministratori competenti e un dialogo costante con la magistratura e gli organi inquirenti”.