Micciché (Pd): Bellezza biglietto da visita territorio

22 maggio 2015 | 11:58
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Micciché (Pd): Bellezza biglietto da visita territorio

Sale su una scaletta in piazza Cittadella ed abbraccia la statua di Giacomo Puccini prima di sussurragli all’orecchio Caro Maestro, è l’ora di cambiare ritmo.: Lia Micciché, candidata del Pd alla carica di consigliere regionale, ha stupito un po’ tutti oggi (21 maggio) con un’inusuale iniziativa all’aperto, in uno dei luoghi simbolo della città. “Ho scelto di fare questa azione simbolica – spiega – perché è da qui che deve ripartire la città di Lucca: dai suoi punti di forza, dalle sue eccellenze”. Micciché, che nella vita si occupa di procurare finanziamenti europei a progetti di enti pubblici ed aziende private, ha un obiettivo chiaro: “I nostri talenti e la nostra grande cultura – osserva – non sono sufficientemente valorizzati. Bisogna uscire dalla gabbia del provincialismo ed aprirsi alla dimensione internazionale. Io vorrei portare nel settore pubblico la dinamicità tipica dei privati. Lucca, la Piana e l’intera provincia hanno bisogno di una visione europea. La bellezza come biglietto da visita della città e dell’intero comprensorio. Per farlo però non basta dirlo, ci vuole di scommettere sui talenti di oggi, che ne abbiamo tanti, uscendo dall’immobilismo in cui ci troviamo”. Già, ma qual è la ricetta tangibile avanzata dalla candidata in quota Pd? “Reperendo fondi europei e regionali – continua – sarebbe possibile far funzionare in modo migliore la macchina della promozione delle nostre eccellenze. Inoltre bisogna fare rete tra realtà contigue, come Lucca e Viareggio: dobbiamo collaborare tutti insieme, non pensare ciascuno al proprio orticello. Non c’è soltanto Puccini: anche i nostri giovani musicisti non trovano spazio, così come le eccellenze di molti altri settori, come ad esempio l’artigianato. Io credo nel Pd, ma non nelle logiche di corrente: voglio una provincia di Lucca dal respiro europeo. La Regione ha un ufficio a Bruxelles: bisogna partire da lì per far funzionare le cose. Ci sono città che hanno da offrire un quarto di quello che ha Lucca, ma che sanno diffondere meglio la propria immagine a livello internazionale: ripartiamo da qui e i benefici scaturiranno di conseguenza”.

Miccichè, in particolare, ci tiene a sottolineare che il cambio di passo è fattibile per una città come Lucca e per la Piana. “La mia professione – ha detto – è quella di far arrivare alle imprese e alle cooperative finanziamenti europei. Ogni giorno mi relaziono con la Commissione Europea e vedo con chiarezza le grandi e concrete opportunità che Lucca e l’intero comprensorio avrebbero se decidessimo di crederci sul serio, se abbandonassimo l’immobilismo e il provincialismo e rendessimo questa provincia una provincia dinamica, che freme, che dà spazio ai tanti talenti che la abitano. Quando parlo di talenti parlo di quelli artistici, artigianali, commerciali, turistici, innovativi. Ne abbiamo a bizzeffe”.
Secondo Miccichè, chi oggi si candida a ricoprire un ruolo istituzionale deve avere ben presente qual è la nuova sfida per dare un ruolo da protagonista ai territori che va a rappresentare.
“Mi candido per questo – ha continuato Miccichè –. Per contribuire affinché i nostri straordinari territori facciano sentire forte la loro voce a Firenze. Con la riorganizzazione delle Province questo è fondamentale, perché chi andrà in Regione dovrà tenere un filo diretto con sindaci e cittadini. Accanto a questo, metto il mio modo di fare il consigliere regionale. Ovvero metto a disposizione la mia competenza nel reperimento di finanziamenti europei, la mia visione che si è formata lavorando per anni in ambiti internazionali e quindi esce dalle solite logiche, lo slancio con cui battaglio per ciò in cui credo. Credo che viviamo in un territorio bellissimo, tocca a noi che ci candidiamo e chiediamo ai cittadini di avere fiducia investirci, creare opportunità, realizzare le condizioni concrete perché tutti i turisti desiderino vedere, visitare, stare a Lucca, più volte, perché punto di riferimento mondiale per la musica, l’arte, l’artigianato, la rete del verde, l’accoglienza, il paesaggio”.

Paolo Lazzari