
Lucca svenduta a Firenze. E’ questa la posizione del presidente del consiglio comunale e candidato sindaco Matteo Garzella: “Altro che soluzione unitaria e forte – dice commentando la scelta di candidare ufficialmente Alessandro Tambellini da parte del Partito Democratico – Il finale del film con il quale da Firenze con il telecomando vengono commissariati il sindaco e la città intera trasforma una vicenda grottesca e tristissima in un film dell’orrore. Io quando ho raccontato questo finale più di due mesi fa ero l’unico a parlarne, nessuno neanche lontanamente sospettava che fosse in corso l’inciucio tra il sindaco uscente e la classe dirigente Pd a trazione garfagnina. Oggi abbiamo esattamente la fotografia di quell’inciucio ma il modo in cui ci si è arrivati è devastante per chi vota Pd a Lucca, per il centrosinistra, per il comune e soprattutto per la città, tutti umiliati da una trattativa fatta nei palazzi e nei salotti dei vecchi poteri, ormai palesemente decaduti, e lontanissima dai lucchesi e dai loro problemi”.
Il candidato sindaco Matteo Garzella punta il dito e sottolinea i responsabili di questa vicenda: “Tambellini, Baccelli, Remaschi e la Garfagnana hanno lavorato per mesi all’inciucio incentrato sulla spartizione delle poltrone delle partecipate e della giunta, concesse dal sindaco come fossero roba sua, per poi rompere sulle poltrone del consiglio comunale. E per non farci annoiare il consigliere regionale Stefano Baccelli (e con lui tutto l’ex gruppo di potere che lo esprime) ha avuto paura di perdere contro me e Tambellini e ha deciso di alzare bandiera bianca. Il dichiarato fallimento di un sindaco e di un ex gruppo di potere ha avuto la sua peggiore conclusione nel comunicato in cui il segretario regionale Parrini ha sancito l’inaffidabilità sia del sindaco che dell’ex classe dirigente del Pd. Tambellini e Marcucci hanno ceduto Lucca a Firenze per la prima volta nella storia, regalando le chiavi della città e accettando l’umiliazione dei lucchesi in cambio della triste concessione di una ricandidatura di un sindaco ufficialmente dichiarato debole e inaffidabile proprio da chi gliela concede”. “Lucca non merita questa umiliazione – conclude – è una grande città con una grande storia e un grande futuro che sa e vuole scrivere da sola, come sempre ha fatto, senza lasciarsi telecomandare da Firenze. Adesso i lucchesi sanno che possono scegliere un’alternativa vera con me con cui lasciare Lucca ai lucchesi e non regalarla a Firenze per 5 anni”.