
“I diritti delle donne non possano prescindere anche dalla tutela della loro salute. Per questo, per l’8 marzo, assieme agli auguri a tutte le donne della nostra comunità, lanciamo una proposta: lavoriamo perché, entro un anno, a Lucca nasca la ‘casa delle donne’. Un luogo che, potenziando il consultorio attualmente presente, possa diventare il punto di riferimento per fare prevenzione, cura, orientamento, cultura, educazione, formazione, ascolto. Per le donne, come per tutte le famiglie”. In occasione della festa internazionale dell’8 marzo, la lista di impegno civico Sinistra con Tambellini, che alle elezioni della prossima primavera sarà presente sulla scheda elettorale per sostenere la ricandidatura del sindaco uscente, presenta alla città la sua proposta.
“La nostra idea di ‘casa delle donne’ è il frutto di un progetto che possa scaturire da una rete che veda impegnate, assieme, le associazioni, l’amministrazione comunale e la Asl – spiega Sinistra con Tambellini –. L’impegno fin qui portato avanti dalla commissione pari opportunità del Comune, va proprio in questa direzione: l’organismo, istituito dal Consiglio comunale, da tempo pone al centro del dibattito cittadino il potenziamento del Consultorio, attualmente presente nei locali dell’ex ospedale di Campo di Marte. Questo, sempre di più, può superare una funzione meramente medico/ambulatoriale, per assumere a tutti gli effetti il carattere di complementarità che la Legge gli assegna. Pensiamo, per esempio, al ruolo importante che potrebbe svolgere sul tema della sensibilizzazione sulla diagnosi precoce e cura dei tumori, in particolare del tumore al seno, informando anche dell’offerta di eccellenza, soprattutto in termini di operatori sanitari, di cui il percorso senologico della Asl lucchese dispone. Pensiamo anche al supporto psicologico alle donne in difficoltà o che hanno subito violenze; o all’orientamento per le donne migranti, e a quelle che in cerca di una collocazione, o ricollocazione, sul mercato del lavoro, o che semplicemente vogliono continuare ad investire nella propria formazione; o al ruolo che anche la cultura è capace di svolgere per promuovere lo sviluppo e il pieno rispetto di tutte le persone. Per raggiungere questi obiettivi, servono però orari flessibili, per consentire a chi lavora o va a scuola di potervi accedere senza difficoltà, specie in fasi critiche della vita. E’ indispensabile un’integrazione vera tra le attività svolte da tutti i soggetti attualmente impegnati su questi temi. Nella ‘casa delle donne’ che vorremmo, potremmo sperimentare forme innovative ed avanzate di cogestione, e coworking, tra volontari e volontarie delle associazioni, operatori sanitari e culturali, rappresentanti delle istituzioni, educatori. Il nostro progetto mira a far nascere un luogo partecipato, posto da tutti i punti di vista al centro della città: un punto di riferimento conosciuto e riconosciuto, fatto dalle donne, per le donne e per tutte le famiglie”.