M5S boccia il S. Luca: “Da eliporto ai posti letto, così non va”



L’eliporto che è inagibile e al centro di una controversia fra Asl e concessionario, le vasche volano “ricettacolo di zanzare”, e soprattutto “il personale sia medico che infermieristico che manca”. Sono i problemi che il Movimento Cinque Stelle denunciava alla vigilia dell’attivazione dell’ospedale San Luca e sono quelli che oggi i consiglieri regionali pentastellati tornano a mettere di nuovo sotto i riflettori a ormai tre anni dall’apertura. L’occasione è la seconda tappa, proprio in città, del tour di sopralluoghi ai quattro nuovi ospedali toscani. Attorno alle 15, la delegazione si è recata al San Luca, visitando i reparti e annotando le criticità. “Siamo veramente molto preoccupati della situazione – afferma Giacomo Giannarelli, presidente del gruppo consiliare regionale, al termine del sopralluogo -: c’è una indagine aperta sull’elisoccorso e una controversia fra Asl e concessionario per una struttura volontà dalla Regione e dal Pd che si è rivelata clamorosamente inutilizzabile”.
il vero problema di fondo, “comune ai quattro nuovi ospedali”, sottolinea ancora Giannarelli, “è il fatto che mancano sia medici che infermieri. Serve assolutamente integrare questo personale e avere su Lucca un sindaco forte su questi temi può davvero fare la differenza. Soprattutto abbiamo constatato che mancano medici specializzati soprattutto nella ginecologia e nella radiodiagnostica”.
“La sanità – ha osservato Andrea Quartini, consigliere regionale M5S, della commissione sanità – è un tema centrale, perché copre l’80% del bilancio regionale. Come M5S possiamo fare la differenza nelle conferenze zonali dei sindaci Asl, e richiedere la valorizzazione dei servizi per il cittadino e fare in modo che l’azienda sanitaria intervenga a risolvere le criticità. A Lucca il caso dell’elisoccorso ha dell’incredibile, perché era già inagibile sul progetto. Poi che dire del problema mai risolto delle vasche volano, determinato dal fatto che si è voluto costruire un ospedale in un’area a rischio idrogeologico? Anche questi sono gli effetti della gestione sanitaria di Rossi prima, e di Rossi e Saccardi oggi. Concentrare tutto sugli accorpamenti delle Asl e sui nuovi ospedali con il criterio dell’intensità di cura si è rivelato un fallimento, perché manca l’assistenza territoriale e anche a Lucca continua ad essere inadeguata. Fanno bene i sindacati a segnalare che mancano 90 posti letto: sono quelli che potrebbero essere assorbiti dal territorio se questo funzionasse. Per contro abbiamo riscontrato la grandissima professionalità degli operatori che sono sottoposti a tour de force al lavoro per consentire al sistema di reggere. Il rischio da sventare è che tutto questo dia una spinta alla sanità privata”. “A Lucca – spiega anche il consigliere regionale Gabriele Bianchi – ci siamo battuti fin da subito contro il modello dell’ospedale per intensità di cura, e sul monoblocco Lucca è stata presa in giro sia dal centrodestra che dal centrosinistra”.
“Per risolvere i problemi della sanità – ha aggiunto la consigliera comunale M5S, Laura Giorgi – è necessario invertire la tendenza e anzi rovesciarla. Il modello delle Asl e degli ospedali per acuti hanno aperto le porte alla sanità privata, che ha bisogno di incrementare gli accessi ai servizi. Deve pertanto tornare al centro il paziente e non i numeri”.