Barsanti boccia la giunta: “Prepariamoci alla dittatura”

“I segnali che emergono dalla nuova giunta non sono incoraggianti”. Non usa mezzi termini per bocciare l’esecutivo del Tambellini bis Fabio Barsanti, responsabile provinciale di CasaPound Italia e neoconsigliere comunale. L’affondo di Barsanti prende di mira la scelta degli assessori e in particolare della componente renziana mettendo in guardia: “Prepariamoci alla dittatura della minoranza”.
“Dopo una campagna elettorale impostata dalla sinistra su toni da guerra civile e notizie false e dopo una vittoria di misura affogata nel mare dell’astensionismo – va avanti Barsanti -, era auspicabile un intervento di Tambellini in senso diverso. Viene riconfermata buona parte della giunta uscente, non tenendo conto delle migliaia di voti persi negli ultimi cinque anni che avrebbero dovuto imporre un cambio di rotta. Tambellini concretizza così il proprio motto surreale di campagna elettorale ’non abbiamo commesso errori’. I lucchesi sanno che non è così”.
“Vedo anche troppe deleghe a consiglieri comunali – prosegue -. Si tratta di uno strumento utile, ma rappresenta una forzatura legislativa e non andrebbe abusato. Tambellini invece ha dovuto gratificare tutte le componenti della sua coalizione, confermando che la ‘pace elettorale’ fra le anime del centro-sinistra non era per generosità ma prevedeva ricompense. Non a caso due degli assessori sono a busta paga della famiglia Marcucci. I lucchesi dovrebbero quindi sapere a quale tipo di minoranza risponde la giunta. Per questo invito il sindaco a far dichiarare pubblicamente agli assessori l’eventuale appartenenza alla massoneria. Sarebbe un buon segnale di trasparenza che negli ultimi cinque anni è stata troppo velata”.
“L’assessorato con delega ’alla continuità della memoria storica’ – continua Barsanti – è poi qualcosa di inquietante. Considerando la visione moralistica con cui il centro-sinistra ha diviso i lucchesi in buoni e cattivi, sappiamo già quale memoria storica dovrà imporsi e quali associazioni finanziate. Un piccolo assessorato sovietico nel cuore di Lucca, che perorerà la dittatura della minoranza. Davanti a questo quadro ho una sola promessa da fare alla maggioranza dei lucchesi, che non hanno votato per Tambellini: non farò mai passi indietro nella difesa della città e dei suoi cittadini”.