Dinelli (Pd): “Sicurezza, no a battaglie ideologiche contro stranieri”

1 settembre 2017 | 16:13
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Dinelli (Pd): “Sicurezza, no a battaglie ideologiche contro stranieri”

Le affarmazioni sul tema della sicurezza di Fabio Barsanti, capogruppo di CasaPound in consiglio comunale, fanno discutere. Pronta la replica del consigliere del Pd Leonardo Dinelli, che origina la sua argomentazione citando le parole di Barsanti stesso: “Emergenza sicurezza nel Comune di Lucca, con almeno otto episodi rilevanti di cronaca dove nella stragrande maggioranza dei casi se non nella totalità si tratta di stranieri”. Prosegue quindi Dinelli: “Ma siamo davvero certi che la presunta insicurezza derivi soltanto da fatti commessi, nella stragrande maggioranza dei casi, da cittadini stranieri?”

“Davvero si possono addebitare soltanto a loro le responsabilità di aver generato paure e aver creato fratture nel clima di serenità e tranquillità che noi, cittadini lucchesi, siamo invece in grado di creare, mantenere, e portare avanti?”. Il consigliere Pd passa quindi a ricordare alcuni fatti relativamente recenti: “Il 21 ottobre 2009 Andrea Azzara viene ucciso dai carabinieri dopo che l’uomo, con l’accetta, ferisce tre donne; il 18 maggio 2010 Sasha Lazzareschi, aggredito al Bruton, perde un occhio; il 24 luglio 2010 Paolo Iacconi uccide il suo caporeparto e il direttore marketing; il 2 ottobre 2011 un marocchino viene pestato a sangue in un pub sulla circonvallazione; l’11 aprile 2015 l’operaio Massimo Donatini uccide il caporeparto; il 3 agosto 2016 Pasquale Russo viene arrestato per aver dato alle fiamme Vania Vannucchi. Queste date, purtroppo – prosegue Dinelli – riguardano i peggiori fatti di cronaca nera della nostra città dove gli attori non sono stati senegalesi, kenioti o ruandesi. Lucchesi e soltanto lucchesi. Allora, forse, il tema della sicurezza non può essere affrontato secondo la visione anacronistica e patriottica per cui i residenti di una comunità, in questo caso i lucchesi, dovrebbero convivere con cittadini che siano soltanto italiani o poco più ma, penso, che dovremmo avere una visione della città in linea con la realtà del tempo che viviamo. Pertanto – conclude il consigliere Pd – non chiedo a Barsanti di considerare ogni singolo individuo come cittadino del mondo e di vedere nelle altre culture un’opportunità e un possibile arricchimento per l’intera collettività ma, almeno, di non addebitare le responsabilità di insicurezza della nostra città in un’unica direzione e di farne un’insensata e pericolosa battaglia ideologica”.