Barsanti: Lucchese venduta, sindaco si interessi

16 dicembre 2017 | 12:57
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Barsanti: Lucchese venduta, sindaco si interessi

“La Lucchese viene venduta, ma non si capisce bene a chi e la città deve preoccuparsi”. E’ il parere del consigliere comunale Fabio Barsanti (CasaPound) in merito alla cessione delle quote societarie della Lucchese Libertas a un sodalizio pisano.

“Dopo mesi di allarme la Lucchese viene infine ceduta dai soci attuali – continua Barsanti – e la sensazione è quella già espressa qualche mese fa: che la società possa finire in mano a persone con interessi poco trasparenti, slegati da un reale ancoraggio nei confronti di Lucca. In questa situazione a perdere è tutta la città, perché la Lucchese rappresenta un nostro simbolo. Per questo motivo l’amministrazione comunale non può lavarsene le mani. Stigmatizzo il comportamento dei soci che si sono sfilati uno ad uno, lasciando che la cessione avvenisse in questo contesto dubbio e poco trasparente. Stigmatizzo anche la pantomima che hanno inscenato in Comune gli ultimi soci, dando a far intendere di cercare la soluzione migliore per la Lucchese mentre invece stavano già accordandosi a un altro tavolo”.
“Davanti a questo quadro preoccupante – continua Barsanti – il Comune però non può sentirsi offeso e disinteressarsi del futuro della squadra, perché questa è legata a doppio filo alla città. Il sindaco, mai stato tifoso della Pantera e venuto poco e controvoglia allo stadio, si è interessato tardi delle sorti della Lucchese e ora pare sollevato di essersi levato questo problema. Il sindaco dovrebbe invece pretendere assoluta chiarezza su chi stia realmente acquistando la Lucchese. In città vicine sindaci dello stesso colore di Tambellini, al momento della cessione delle rispettive squadre cittadine, intervenivano ogni giorno sull’argomento e facendo così forti pressioni sui proprietari. A Lucca invece abbiamo assistito a un impegno a corrente alternata, e ora a un fatalismo che suona come un via libera a qualunque sciacallaggio nei confronti della Lucchese. Il dubbio che sorge è che lo stadio non sia, per l’attuale maggioranza, un buon bacino di voti, e che per questo non interessi più di tanto. Questa sarebbe una visione miope, perché il bene della città prescinde dal proprio tornaconto elettorale”.