Bindocci (M5S): “Trasloco scuole, alternative ci sono. Enti chiariscano scelte”

Trasferire gli studenti del Paladini Civitali all’ex Bonagiunta oppure pensare di utilizzare la porzione dell’ex Manifattura destinata a polo della formazione universitaria per sistemare gli alunni traslocati da via S. Nicolao. Sono alcune proposte che fa il consigliere comunale del M5S Massimiliano Bindocci dopo la riunione con i cittadini che si è tenuta al dopolavoro ferroviario. Nella serata si è parlato anche della Leone XII e dei suoi alunni. Secondo Bindocci in questo caso le soluzioni sono numerose. Su tutto, però, è finito nel mirino l’iter per il trasloco e la gestione dell’intera vicenda da parte di Provincia e Comune. “Quello che preoccupa principalmente al M5S di Lucca è che sia preservata al massimo la tranquillità, la didattica degli alunni delle 2 scuole, il Paladini con circa 590 alunni e il Civitali con poco più di 300 alunni e il posto di lavoro relativo personale scolastico. Quindi – aggiunge Bindocci – ci siamo domandati se non erano possibili alternative più consone rispetto ai moduli abitativi posizionati a cavallo del recinto del Campo di Marte e che stranamente si dice vadano anche ad utilizzare i bagni della palazzina della risonanza magnetica”.
“Quella dei moduli abitativi, che pur sempre prefabbricati sono, è stato dichiarato essere la soluzione più costosa, ma quanto costosa? Si parla di circa 300.000 euro all’anno d’affitto – prosegue Bindocci -. Se dura 3 anni sono quasi un milione di euro buttati al vento, diversamente se quel milione di euro é utilizzato per rimettere a norma edifici esistenti poi è un patrimonio che rimane alla città anche per altre emergenze, perché la Provincia ha chiesto lavori di adeguamento sismico per 11 scuole e il Comune per un numero ancora superiore. Dove vengono ospitati i nostri figli? Chi è stato responsabile di quest’incuria e degrado edilizio? Ma per fortuna esistono valide alternative, una evidente e risolutiva che potrebbe essere la porzione di ex-manifattura che proprio ieri il comune ha messo a gara, sono 3880 metri quadri destinati ad una scuola universitaria privata, ma che potrebbero ospitare comodamente Paladini, Civitali, Leone XII ed altro. Ha l’handicap di non esser pronta prima di fine 2018, ma se si accettasse il sacrificio di qualche mese nei restanti anni si avrebbe una soluzione definitiva è strutturale. Già lo scorso anno la provincia dichiarava che i geometri potevano ritornare nella loro vecchia sede al Carrara, liberando l’immobile della Bonagiunta che può ospitare se non i 600 del Paladini almeno i 300 del Civitali riducendo eventualmente la necessità dei prefabbricati e relativi disagi e costi. Ma anche altri immobili sono presenti in città, lo stesso palazzo ducale semivuoto con gli uffici che si prolungano in Via Vittorio Emanuele, gli spazi del museo del fumetto, l’Agorà, in tutti i casi i lavori di adeguamento sarebbero un patrimonio che rimane alla città e non soldi buttati in esorbitanti affitti. Per la Leone XII le soluzioni possono esser ancora più numerose stante le minori necessità volumetriche necessarie. Quello che chiediamo con ancora più forza è che la provincia tirerà fuori dal cilindro la sua soluzione miracolosa, tiri fuori e metta on-line sul proprio sito ed a disposizione dei cittadini le carte di tutta quest’intrigata vicenda e soprattutto le valutazioni analitiche che hanno portato a scegliere i prefabbricati e ad escludere il restauro di edifici esistenti che avrebbero sistemato più adeguatamente le due scuole pubbliche, rappresentato un investimento durevole per la città ed evitato che gli alunni della scuola pubblica siano nei prefabbricati mentre gli eletti della scuola privata si godono gli ambienti restaurati della ex-Manifattura”.
“In Comune a Lucca – spiega – abbiamo sottoscritto insieme ad altri la richiesta di un consiglio comunale straordinario, che stamani la maggioranza ha volutamente differito a fine mese, perché come metodo ha quello di non affrontare i problemi, che è lo stesso metodo che ha portato alla chiusura improvvisa delle scuole senza aver pensato ad una soluzione”.