
di Roberto Salotti
Scuole in cerca di sede. Traslochi e edifici da ’reinventare’ come aule che possano accogliere gli studenti. A Lucca le nuove normative sull’antisismica degli edifici scolastici stanno creando un inarrestabile effetto domino. Il caso degli istituti sgomberati da via San Nicolao, in tal senso, sta diventando veramente emblematico. E poco cambia se parti in causa siano gli enti pubblici o i privati. Accade, scendendo nello specifico, che perfino la proposta di trasferire la scuola materna della Leone XII in un piano (libero) dell’istituto Giorgi – che a “occhio nudo” sembrerebbe assolutamente perfetto all’uopo – inciampi paradossalmente ancora una volta sugli stessi motivi che hanno portato allo sgombero stesso della scuola.
La situazione è esplosa oggi (20 luglio) nel corso di un incontro promosso dal Comune e in particolare dall’assessore Gabriele Bove che, nonostante la gestione del privato, si è preso a cuore, con la collega di giunta Vietina, il destino dei bambini della scuola dell’infanzia, con la Provincia (cui l’immobile del Giorgi è stato affidato) e la proprietà, ovvero la Camera di Commercio. Per dare il via libera al trasloco degli alunni alla sede del Giorgi era infatti necessario un accordo tra le parti. La Provincia – semplificando la questione – avrebbe dovuto cedere quel piano alla proprietaria, che poi avrebbe dovuto stipulare un affidamento con il privato. A complicare le cose però c’è una lettera inviata dalla Camera di Commercio alla Provincia già diversi mesi orsono in cui si chiede entro due anni lo sgombero del Giorgi proprio perché i lavori necessari per adeguarlo al millimetro alle nuove normative anti sismiche richiederebbero un impegno economico non sostenibile in questo momento dall’ente camerale. Palazzo Ducale, infatti, si è già mosso in questo senso: approntando un progetto di ampliamento del Fermi in modo da trasferire nel polo anche le aule del Giorgi. Progetto che è stato presentato al bando specifico per ottenere i fondi necessari.
Ora, quindi, autorizzare il trasloco proprio in quell’edificio del Giorgi di una scuola dell’infanzia ha indotto le parti a migliori consigli. ll Comune sarebbe anche disponibile ad arrivare all’accordo però in assenza di un ‘passaggio’ formale tra Camera di Commercio e la Provincia non ha ritenuto al momento di poter procedere.
E i rappresentanti della scuola che oggi si aspettavano di ottenere la firma dell’accordo sono rimasti delusi. Tanto che hanno comunicato ai genitori degli alunni che la scuola materna a settembre chiuderà.
Una mossa a sorpresa, per il Comune, che invita ad aspettare la prossima settimana, visto che erano stati proposti altri incontri per valutare eventuali alternative. Evidentemente secondo quanto raccontato ai genitori non ve ne sarebbero. E l’incontro di oggi a cui oltre all’assessore Bove erano presenti i rappresentanti di Provincia, Camera di Commercio e la dirigente dell’ufficio scolastico provinciale Donatella Buonriposi si è concluso con un’altra fumata nera.
Ma al di là del destino della materna, che – spiegano fonti del Comune – non è ancora del tutto segnato, la vicenda apre uno spaccato su una situazione difficile che gli istituti scolastici devono affrontare. “E’ un peccato che la soluzione del Giorgi sia apparsa non percorribile – ha spiegato Donatella Buonriposi che tra l’altro è anche consigliera comunale di Lei Lucca -: l’area proposta dal Comune sarebbe stata una sede ideale per la materna, ma ci sono delle norme che lo impediscono. Normative sull’antisismica che rischiano di mettere in crisi un sistema. Se infatti in Garfagnana, come zona prioritaria, si è proceduto a ricostruire in molti casi le scuole ex novo, Lucca che si è ritrovata inserita in area sismica deve oggi affrontare problemi più complessi. Gli edifici che ospitano le scuole nella stragrande maggioranza dei casi sono storici e per di più ospitano un numero notevolmente superiore di studenti”. Situazioni complesse, insomma, che si sono viste con il caso del Civitali Paladini. Anche queste scuole dovranno essere trasferite altrove, tra il Carrara e il Campo di Marte. Viene da chiedersi: è finita qui? Per ora, forse.