Canile, Marchetti (Fi): “Regione sospenda la gara per l’affidamento”

“La Regione sospenda la gara di affidamento per la gestione del canile municipale di Lucca in attesa di verificare la coerenza della struttura rispetto agli atti del bando e rispetto alle normative regionali” anche il capogruppo di Forza Italia in Consiglio regionale Maurizio Marchetti interviene sulla vicenda relativa al canile di Lucca e lo fa attraverso un’interrogazione con risposta scritta.
“Troppe incertezze – sintetizza Marchetti – e troppe apparenti contraddizioni rispetto alle normative regionali sia riguardo allo stato della struttura per come è stata accreditata nel 2012, sia quanto agli atti di gara, con una planimetria allegata che non è quella di accreditamento ma un’altra creata ex novo nel giugno scorso e sostanzialmente diversa da quella dell’accreditamento vigente, sia, ancora, riguardo allo status conseguente dei box del cosiddetto rifugino e all’ammissione di un’offerta che pare essere stata accolta oltre i termini previsti nel bando. Gli atti segnano prescrizioni certe. E qui sembrano tutte contraddette. Perché? Per quanto riguarda le normative regionali la giunta toscana verifichi il rispetto e, nel frattempo, si sospenda la gara”.
Il nodo del cosiddetto rifugino è noto: “Quei box da 6 metri quadrati sono troppo piccoli per essere rifugio ma così sono stati accreditati nel 2012 – spiega Marchetti -. E mai, dopo l’entrata in vigore del regolamento regionale del 2013 che per i box di rifugio prevede dimensioni minime di 8 metri quadri, quegli spazi sono stati adeguati. Guarda caso, di punto in bianco però a corredo del bando di gara c’è allegata una nuova planimetria che li annette all’area sanitaria, dove il minimo spazio è di 4 metri quadri. Ma intanto l’accreditamento vigente dice altro. Per altro, stando a quanto scriveva la Asl nel giugno scorso con nota ufficiale al Comune, non risultano sopralluoghi ufficiali successivi al 2014, e anche qui non va: la legge regionale prevede controlli ‘almeno ogni due anni’. Che si fanno a fare le leggi se poi non si rispettano addirittura proprio per via istituzionale? E di che sa, se dovesse rispondere al vero, accettare offerte oltre i termini previsti nel bando? Perché tutto questo arbitrio?”.
Fin qui le perplessità di Marchetti, che le traduce in una interrogazione articolata ricordando però che “già a giugno scorso avevo presentato un atto sul tema e da parte della giunta regionale non ho ancora avuto risposta. Su questa vicenda realmente si vanno a stratificare dubbi su dubbi”.