Panchieri (Pd): “Futuro del centro, sindaco convochi un tavolo”

12 novembre 2018 | 15:20
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Panchieri (Pd): “Futuro del centro, sindaco convochi un tavolo”

“Nei giorni scorsi, come segretario del Circolo Centro Storico del Pd, avevo chiesto una riflessione ed una iniziativa politica dell’amministrazione comunale sul tema del commercio e del caro-affitti nel centro storico. Con piacere osservo che, dopo il grande successo di Lucca Comics e Games, si inizia a discutere”. Lo dice Roberto Panchieri, inserendosi nel dibattito aperto dal sindaco Alessandro Tambellini. Secondo Panchieri, tuttavia, “siamo ancora ai prerequisiti”.

“Dato per assodato che c’è stato grande impegno dell’assessorato – osserva Panchieri – nel cercare di produrre novità e che si sono ottenuti risultati importanti, bisogna tutti capire che anche a Lucca siamo entrati nel nuovo mondo. Se la nostra città gareggia con Parigi per numero di pernottamenti nei giorni dei Comics vuol dire che siamo in una nuova era. Proprio perché siamo di fronte a grandi numeri si può ragionare di come dare lo spazio giusto alla difesa ed alla valorazzazione della tradizione lucchese nel settore Commercio. Ma bisogna aggredire il toro per le corna, altrimenti ci prendiamo in giro. Non si svilupperà mai un commercio lucchese giovane se i commercianti lucchesi vecchi, ora proprietari dei fondi, continueranno a pretendere affitti esorbitanti. Mi fa piacere che il Sindaco sia intervenuto con un lungo contributo,suggestivo sul piano culturale. Ma, adesso, occorre l’iniziativa politica. Il consigliere Santini elenca tante piccole cose interessanti, ma dimentica la fondamentale: il caro-affitti, Chissà perchè?. Do atto al consigliere Barsanti di avere sollevato il tema e di avere accennato ad una iniziativa simile a quella da me proposta. Tocca al sindaco mettere tutti gli interessati intorno ad un tavolo. Il tema è grande, bello, ricco di aspetti, ma bisognoso di decisioni, anche perchè Lucca può fare ancora meglio, sul piano della offerta di qualità, di ciò che sta già facendo, che è molto”.