Lega e Fdi: “Ben venga il presidente Bolsonaro a Lucca”

17 gennaio 2019 | 09:03
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Lega e Fdi: “Ben venga il presidente Bolsonaro a Lucca”

Se dal Comune cala il gelo sull’ipotesi di una visita del presidente del Brasile a Lucca, dalla Lega e da Fratelli d’Italia invece si esprime grande entusiasmo per la prevista visita di Jair Bolsonaro alla città dei suoi nonni. “Se Tambellini non lo vuole, è un problema suo. Io, invece, in qualità di commissario provinciale della Lega e a nome di tutti i rappresentanti della Lega eletti a tutti i livelli in Provincia di Lucca, dai Comuni al Parlamento – scrive Andrea Recaldin, commissario provinciale della Lega -, raccolgo con grande entusiasmo il desiderio del presidente del Brasile Jair Bolsonaro direttamente espresso al noto giornalista Bruno Vespa nel corso della trasmissione Porta a Porta di martedì di voler visitare la terra dei nonni ed a suggello e testimonianza di amicizia con il nuovo Governo del Brasile per quanto fatto in questi giorni consegnando all’Italia il terrorista assassino Cesare Battisti, ci dichiariamo sin d’ora disponibili ed a disposizione per organizzare la sua migliore accoglienza in tutti i nostri comuni che ci farà l’onore di voler visitare quando a maggio verrà in Italia”.

“Saremo assolutamente felici – aggiunge Recaldin – che possa vedere e toccare con mano la storia, la cultura, le bellezze, le tradizioni di Lucca, di Viareggio, della Versilia, della Piana e della Media Valle e Garfagnana, ripercorrendo le radici della sua famiglia ed i legami tanto profondi e ben noti che uniscono da sempre l’Italia con il Brasile dove vivono milioni di italo-brasiliani. E peraltro, il presidente ha pure degli antenati padovani come me. Non solo, ma proprio nei giorni in cui il presidente brasiliano sarà in Toscana, in Versilia, e più precisamente a Viareggio, si terrà il Versilia Yachting Rendez Vous. Quale migliore occasione per accogliere il presidente Bolsonaro a memoria dell’esercito brasiliano che liberò la Versilia durante la seconda guerra mondiale”.
Sul fatto interviene anche il consigliere comunale della Lega, Giovanni Minniti: “C’era un tempo in cui – afferma Minniti -, la sinistra italiana osannava Luiz Inàcio Lula ex operaio ed ex sindacalista, considerato da Renzi un modello di sinistra di governo e da Napolitano un presidente che ha fatto del Brasile un esempio di giustizia ed equità sociale. Purtroppo, questi meriti non sono stati sufficienti ad evitare a Lula una condanna a 12 anni per corruzione tanto è vero che l’ex presidente operaio si trova ancora in prigione. Anche il successore di Lula, Dilma Roussef,  è stato un mito per la sinistra di casa nostra: una donna per di più ex guerrigliera, diventata presidente di uno Stato dell’America Latina, portava con sé un alone mistico e romantico a cui i vari Napolitano, Renzi, Gentiloni, Boldrini, Fassino, D’Alema non hanno saputo resistere ma che non è stato sufficiente ad impedire l’impeachment e la destituzione dalla carica. Sic transit gloria mundi e dopo l’incolore Temer i brasiliani hanno eletto un soggetto pericolosissimo, tale Jair Bolsonaro il quale, appena insediato, cosa fa? Toglie la protezione ad un pluricondannato per omicidio  e lo fa estradare in Italia. Ma come. I compagni Lula e Roussef  (e prima ancora il compagno Mitterrand in Francia) favoriscono la latitanza del soggetto in questione facendogli fare la bella vita sulla spiaggia di Copacabana tra cocktail e belle donne alla faccia delle sue vittime e questo Bolsonaro lo consegna alla giustizia italiana? Che orrore, diamine. Carla Bruni e Vauro si sono spesi in prima persona per il latitante ed il buzzurro neo-eletto lo consegna alla giustizia italiana? Comprendo – prosegue Minniti -, l’indignazione della sinistra italiana al caviale, salottiera, radical chic, snob così come quella del sindaco Tambellini il quale ha fatto capire che il reazionario Bolsonaro non è persona gradita a Lucca. Per quale motivo, vorrei chiedere al sindaco. Forse perché ha avuto rispetto dell’Italia e della giustizia al contrario di Lula e Roussef tanto osannati dai suoi compagni di partito nonostante favorissero la latitanza del criminale italiano?  Bolsonaro, che vanta lontane origini lucchesi, farà bene a venire a Lucca. Non troverà il sindaco Tambellini a riceverlo con tanto di fascia tricolore al collo ma c’è di peggio al mondo ed il presidente brasiliano se ne farà una ragione. In compenso potrà ammirare le bellezze della nostra città e godere della gratitudine di quanti lo apprezzano per aver contribuito a porre fine alla vergognosa latitanza di un criminale che la sinistra ha sempre protetto”. 
Per Fratelli d’Italia il tour lucchese del capo di Stato sarebbe una occasione per Lucca stessa: “La visita del presidente del Brasile Jair Bolsonaro – si sottolinea in una nota – sarebbe una magnifica opportunità di scambio per la nostra città. Il Paese latinoamericano ha un mercato che conta 210 milioni di consumatori e la Borsa, in un periodo caratterizzato da un’importante recessione, ha reagito positivamente all’elezione del nuovo Capo dello Stato. Bolsonaro è mal visto dalle sinistre per i toni usati in campagna elettorale, ma queste si sono rivelate sorde quando, una volta insediatosi, il Presidente ha dichiarato senza mezzi termini che governerà ‘a vantaggio di tutti, senza differenza di classe sociale, razza, sesso, colore della pelle, età o religione’. Bolsonaro ha contribuito a restituirci un latitante come Cesare Battisti simbolo di quel terrorismo del quale i sedicenti democratici dovrebbero vergognarsi. Il Pd lucchese, che volenti o nolenti governa il Comune, non ha avuto una sola parola per l’arresto di quell’assassino, mentre non ha perso tempo nell’attaccare un Capo dello Stato di un Paese democratico”.
“Il consigliere comunale del Pd Gianni Giannini si è impegnato nel denigrare Bolsonaro utilizzando la vecchia parola magica ‘fascista’, con la quale politici come lui sono convinti di poter dire qualsiasi cosa e passare automaticamente dalla parte della ragione – prosegue FdI –. Il sindaco Tambellini, anziché ammonire il suo compagno, sottolinea che qualora il presidente brasiliano arrivasse a Lucca sarebbe ricevuto per dovere istituzionale, ma ‘rimarca’ la sua distanza ideologica. In pratica il messaggio è: ‘Venga pure, ma la farò sentire in imbarazzo’. Un primo cittadino non può permettersi di ‘rimarcare’ in una simile occasione, vuoi per protocollo ma soprattutto perché significa che non sa svolgere il compito (istituzionale, appunto) che i cittadini gli hanno affidato”.
“Il Pd dimostra quindi una chiusura inaccettabile – prosegue il partito di Giorgia Meloni – e un’incapacità di vedere cosa succede fuori dalla Mura di Lucca e di coglierne le opportunità: rapportarsi con Bolsonaro sarebbe un prezioso scambio ad ogni livello (ideologico, economico, sociale e culturale) che potrebbe portare benefici sia alla piccola Lucca che al grande Brasile”.
“FdI è a fianco a Ilaria Del Bianco e all’Associazione Lucchesi nel Mondo alla quale garantirà pieno sostegno in caso fosse attaccata su questa vicenda e alla quale chiede di andare avanti con coraggio e di far sì che un personaggio di origini lucchesi così illustre possa visitare la città – chiude Fratelli d’Italia –. Abbiamo capito che chi governa Lucca si troverebbe in imbarazzo per l’eventuale arrivo di Bolsonaro, quindi ci dichiariamo disponibili a ospitarlo come merita e a dare il nostro contribuito affinché il suo soggiorno possa essere piacevole”.