
La farmacia come primo presidio sanitario sul territorio con anche una funzione sociale. Questo il tema principale della seduta della commissione di controllo sulle partecipate tornata a riunirsi questo pomeriggio (25 giugno) dove sono stati ascoltati i nuovi vertici di Farmacie Comunali Spa (l’azienda che gestisce le 5 farmacie comunali presenti sul territorio) guidati dal neo presidente Giuliano Grazzini. Nel corso della seduta, sono stati ripercorsi gli ultimi anni di attività dell’azienda di cui il Comune detiene una quota del 25%. Secondo i dati esposti dall’amministratore delegato Antonino Rivara il gruppo, dopo gli anni di crisi, ha chiuso gli ultimi due bilanci con un leggero avanzo e sono attesi per il futuro significativi ritorni dal punto di vista economico. Nel corso della seduta, alcune perplessità sono state sollevate dai commissari sull’aspetto sociale che le farmacie comunali avrebbero dovuto assolvere. Compito che in parte è stato disatteso anche a cusa della poltica di contenimento dei costi portata avanti negli ultimi anni sia a livello nazionale che regionale. Il consigliere di Forza Italia Marco Martinelli ha inoltre sollevato dubbi su eventuali conflitti di interesse tra Farmacie Comunali e Allianz che favorirebbe i propri clienti privati a discapito delle farmcie comunali. Affermazione respinta al mittente sia dall’Ad che dall’assessore alle partecipate Giovanni Lemucchi.
La seduta si è aperta con le parole dell’amministratore delgato Rivara che ha tracciato un quadro della situazione attuale: “Il mondo delle farmacie sta attraversando un periodo di crisi da ormai 11 anni. In Toscana sono 438 le farmacie in sofferenza e alcuni casi si sono verificati anche a Lucca – ha detto – Su questa crisi ha influito chiaramente il contenimento della spesa in ambito farmaceutico e la liberalizzazione del mercato. Anche la pratica della somministrazione diretta dei farmaci da parte delle Asl ha influito negativamente. In questo contesto difficile, noi abbiamo fatto dei significativi investimenti sul nostro personale: ci siamo impegnati a trovare fondi per finanziare corsi di aggiornamento per i nostri dipendenti e valorizzare le loro professionalità e i risultati che abbiamo raggiunto ci stanno dando ragione. Oggi infatti il farmacista non è più solo un distributore di farmaci ma un vero e proprio consulente di salute”.
“Abbiamo inoltre investito sul layout delle nostre farmacie – aggiunge Rivara – inserendo angoli di consiglio, servizi come cosmetica, integratori fitoterapia, prodotti omeopatici e merchandising. Abbiamo sempre cercato di avere delle farmacie solide e provviste di tutti i prodotti. Da questo punto di vista siamo diventati un punto di riferimento anche per le farmacie private che, non avendo una struttura come la nostra, faticano ad avere sempre la merce a disposizione. Inoltre, abbiamo cercato di prolungare il più possibile gli orari di apertura al pubblico, nonostante i costi che questo comporta. Oltre alla farmacia 24 ore, oggi ci sono diverse farmacie aperte 12 ore dal lunedì al sabato. Abbiamo poi trasferito alcune farmacie (San Vito e Sant’Angelo) in nuove sedi e questo ha avuto un impatto positivo sulla loro attività”.
“Nel corso di questi anni – conclude Rivara – abbiamo fatto degli investimenti importanti, abbiamo organizzato varie iniziativie e varie politiche promozionali e di ribasso dei prezzi. Adesso possiamo dire di aver superato il momento di crisi:infatti nel 2017 e 2018 abbiamo chiuso il bilancio leggermente in attivo. La nostra azienda è sana e con un fatturato vicino ai 10 milioni di euro. Adesso vogliamo portare a casa i risultati degli investimenti fatti”.
“La farmacia è uno dei servizi essenziali da garantire al cittadino – ha aggiunto il presidente di Farmacie Comunali, Giuliano Grazzini -. In Toscana abbiamo ancora un servizio sanitario d’eccellenza anche se le difficoltà non mancano: basti pensare che dal 2009 al 2018 l’incremento di spesa sanitaria è stato del 3%, nei 10 anni precedenti era stato del 60. L’Italia complessivamente spende in farmaceutica molto meno degli altri prinicpali paesi europei (6,6% del Pil nel 2017) e questo ha determinato grosse criticità sui livelli minimi di assistenza e carenze del personale, diminuito del 5,5 per cento negli ultimi 5 anni. La nostra sifda è quella di coniugare i servizi di vicinanza al cittadino con il benessere dell’azienda”.
Dopo questa panoramica è stata la volta degli interventi dei commissari. Il primo a prendere la parola è stato Marco Martinelli di Forza Italia che ha espresso perplessità in merito alla collocazione della farmacia di Nozzano: “Dove ci sono state delle ricollocazioni – ha detto il rappresentante azzurro – c’è stato un andamento in crescendo. È vero che la farmacia deve avere anche un ruolo sociale ma essendo pagate in parte con soldi pubblici, bisognerebbe capire se anche in questo caso, con una diversa collocazione, potrebbero esserci performance migliori in termini di efficienza e di raggiungibilità. Non vorrei che ci fossero interessi diversi per il fatto che su questo territorio ci sia la presenza dominante di qualcuno che ha lo stesso fornitore, cioè Allianz, e che non vuole questo spostamento”.
Un’ipotesi però fugata sia da Rivara che dall’assessore alle partecipate Giovanni Lemucchi: “La collocazione delle farmacie è determinata dalla pianta organica, non possiamo posizionarle dove vogliamo – hanno spiegato i due -. E’ già stato molto difficile trasferire la farmacia di Sant’Angelo che, tra l’altro, è andata proprio nella direzione opposta rispetto ai dubbi paventati dal consigliere Martinelli”.
A soffermarsi sul ruolo sociale delle farmacie è stato il consigliere del Partito Democratico Lucio Pagliaro, presente in commissione in sostituzione della consigliera Silvia Del Greco: “Questo aspetto – ha detto – forse non è andato come avremmo voluto negli anni passati. Ci sono studi che dimostrano come un maggiore presidio del territorio, specie per quanto riguarda le malattie croniche, possa significativamente ridurre gli accessi al pronto soccorso. Questa commissione dovrebbe prendersi l’impegno di inventarsi degli indirizzi affinché questo ruolo sociale possa essere svolto al meglio, altrimenti la scelta del Comune di mantenere il 25% delle quote della società non raggiunge l’obiettivo”.
Critico anche il consigliere del Movimento 5 stelle Massiliano Bindocci che, ripercorrendo la storia che ha portato alla situazione attuale, ha giudicato un errore quello fatto nel 1999 di creare un ibrido pubblico-privato: “Politicamente ritengo che la vendita ad Allianz fatta in questo modo sia stata un errore – ha detto -. Si è costruito un ibrido, che ci dovremo portare dietro fino al 2029, dove Allianz detiene il 70%, il Comune di Lucca il 25% e quello di Bagni di Lucca il 5%. La prima contraddizione che salta agli occhi è la mancanza di utili significativi. Non è normale che il socio privato delle farmacie comunali sia un grossista di farmaci, argomento sul quale ci sono state diverse sentenze che dovrebbero far riflettere, e che palesa un evidente conflitto di interessi. Non è normale nemmeno, per una società dove il comune di Lucca partecipa al 25%, fare investimenti consistenti a Capannori come acquisire due farmacie e dopo poco trasferirne una mentre a Lucca, tranne qualche trasferimento e ristrutturazione, le farmacie sono sempre 6. Non è normale che il comune non pretenda il rispetto delle dotazioni organiche della farmacia 24h come previsto negli atti al tempo in cui fu data la concessione, tra l’altro la 24 ore è ubicata in un luogo senza apposito parcheggio. Non è normale che il premio dei farmacisti sia calcolato anche in parte sul cosiddetto “cassetto”, mentre un farmacista dovrebbe consigliare, a parità di principi attivi, il farmaco che costa meno.Non è normale che non esista una linea chiara o un indirizzo condiviso in Consiglio Comunale sul senso di questa partecipazione pubblica e su come valorizzare la socialità del servizio. C’è poi il problema di cosa accade dopo il 2029, quando le farmacie dovrebbero tornare a totale controllo pubblico. La preoccupazione è che, in prospettiva, gli investimenti inizieranno a scarseggiare. Il mio invito all’amministrazione comunale è quindi di esercitare il proprio ruolo politico e ridiscutere con il socio privato le condizioni dell’accordoche ha portato alla vendita”.
Alle critiche mosse da Bindocci hanno risposto prima il presidente Grazzini che ha sottolineato come la presa in gestione delle farmacie comunali di Capannori permetteranno all’azienda di ottenere delle economie di scala che andranno a beneficio anche dei cittadini lucchesi. Quanto agli investimenti, l’ad Rivara ha sottolineato come nessun’altra azienda del settore abbia fatto interventi altrettanto significativi. Quanto invece alla ridiscussione dell’accordo, l’assessore Lemucchi ha precisato che si tratta di un percorso molto complesso dal punto di vista amministrativo con dei rischi notevoli per l’amministrazione comunale.