Raffanti: “Lunardi, ignorato dal Consiglio comunale l’invito alle celebrazioni in Portogallo”

27 giugno 2019 | 17:10
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Raffanti: “Lunardi, ignorato dal Consiglio comunale l’invito alle celebrazioni in Portogallo”

“L’uomo che parlava al cielo a Lucca continua ad essere ignorato”. E’ quanto sostiene Massimo Raffanti, giornalista e scrittore lucchese che dal 1984 , avendone ripescato la fama dopo secoli di vergognoso silenzioso, è ritenuto il massimo divulgatore locale dell’aeronauta. Dopo un’ interessante conferenza svoltasi alla Domus Romana Lucca, incontro che il 26 aprile scorso vide presentare un suo tematico libro, assieme al primo cortometraggio su un eroe notissimo in Portogallo ed in terra inglese, ancora una volta, pare, “il silenzio” la faccia da padrone. Perché l’invito al consiglio comunale a recarsi ad una iniziativa celebrativa in Portogallo è rimasto lettera morta.

“Il 17 gennaio scorso – spiega Raffanti – ho ricevuto una lettera da Lisbona dove venivo invitato ad una serie d’importanti celebrazioni lunardiane. Sulla missiva mi si pregava di esplorare l’eventuale coinvolgimento del Consiglio comunale di Lucca per una trasferta che, in qualche modo, avrebbe giovato alla figura di un aeronauta ignorato in patria, i cui natali sono riassunti in una targa posta sulla sua casa di via Michele Rosi dove, oltre alla dizione Comune di Lucca, non può sfuggire al turista anche quella del Balloon Club, l’associazione culturale di volo in mongolfiera da me fondata, cui si deve la riconosciuta organizzazione di tanti eventi culturali. Ebbene – spiega il giornalista – in data 5 febbraio scorso, con lettera protocollata, scrivemmo al Presidente del Consiglio comunale di Lucca pregandolo di estendere l’invito a tutte le forze presenti nell’assise e, successivamente, ebbi perfino un incontro con lo stesso, da cui sembrò evincersi un generalizzato interesse verso un’ iniziativa culturale, certo, da valutarsi. Ebbene a sei mesi di distanza dall’invito alle celebrazioni del 225esimo anno del volo lunardiano e da una mia ulteriore lettera di richiesta al Comune di Lucca, protocollata al Pec comunale il 22 maggio scorso, nella quale chiedevo positivi o negativi lumi sull’eventuale partecipazione dell’Ente, la montagna,ancora una volta, ha saputo partorire il topolino”.
“Sono stato investito – racconta Raffanti – da un assordante silenzio che non solo va ad offendere un mio documentato impegno risalente agli anni ‘80 ma, anche a svalutare la potenzialità d’ inviti che personalmente mi sono giunti da Glasgow oltre che da Lisbona, per presenziare ad altrettante ricorrenze che, con infinito piacere avrei traguardato con “la città del silenzio”, come ebbe a definirla un grande scrittore. Fra queste perfino una missiva giuntami dalla Segreteria della Clarence House di London di The Prince of Wales, relativa ad una mia suggerita Lucca-London Aerostatic Expedition”. “Il 24 giugno scorso, dopo aver cercato più volte di conoscere se, oltre al mio invito a presenziare a Lisbona, anche la città di Lucca, alla quale mi ero rivolto cercando di condividere l’evento, fosse stata invitata o meno, mi è stato riferito da Lisbona che il Consiglio di Lucca, era stato invitato ufficialmente ma nunca, nessuna risposta era mai giunta, riferisce una mail giuntami dagli organizzatori delle prossime celebrazioni in Portogallo”.
“La storia sembra ripetersi – conclude Raffanti -, considerato come proprio in questi giorni, una nota istituzione museale cittadina lucchese, si sia presa la briga di consigliare ad un Museo cittadino una censura alle mie iniziative, definendomi estraneo alla divulgazione lunardiana, che volenti o nolenti, è documentato, ho iniziato nel 1984. Giova ricordare anche la mia silenziate proposte di un porto aerostatico sul prato del Marchese, luogo dove Lunardi eseguiva i propri esperimenti di volo che, tra l’altro, poteva consentire ai turisti di realizzare voli in mongolfiera sulla città o l’analisi di un proposto monumento, il cui bozzetto è già stato realizzato da un valente sculture d’Oltralpe. Una guerra culturale è già avvenuta per Puccini e non vorremmo che la storia si ripetesse per Lunardi,o per altri, ben riflettendo su quanto ha affermato tempo fa alla stampa un altro grande uomo di cultura: il maestro Herbert Handt. A Lucca, città che rifiutò il Festival dei due Mondi, ma in genere in Italia si considera di più la presunta appartenenza politica degli operatori culturali piuttosto che la loro competenza, fantasia, impegno e bravura: solo dopo, si decide sulle esecuzioni e produzioni, quasi sempre condizionate dai cambiamenti politici ed affidata agli stessi anfitrioni”.