Baccini con Italia Viva: “Pd incapace di rinnovarsi”

31 ottobre 2019 | 12:26
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Baccini con Italia Viva: “Pd incapace di rinnovarsi”

Pensare ad una sinistra nuova, moderna e con leader diversi a quelli del passato. Così l’ex sindaco di Porcari Alberto Baccini ha motivato la sua scelta di aderire a Italia Viva, la nuova creatura politica di Matteo Renzi.

“Giorgio Gaber diceva che per fare una rivoluzione era necessario mangiare un’idea – dice Baccini -. Ecco, bisognava aver capito la sera del 4 dicembre 2016 che il Pd non aveva mai ‘mangiato’ l’idea di una sinistra del ventunesimo secolo, moderna e riformista, con una leadership molto diversa da quelle del passato e con una prospettiva che la poneva finalmente come forza strutturalmente maggioritaria nel Paese. Paradossalmente il limite del periodo ‘renziano’ è stato quello di aver provato a ragionare con la mente proiettata a 20-30 anni ma accade spesso che anticipare troppo il futuro può generare il rigetto da parte del presente e così è puntualmente avvenuto, soprattutto dentro il Partito Democratico. È dunque la sera del 4 dicembre 2016 che ha chiuso un percorso e forse un’epoca ed è stata anche questa la ragione del mio addio al Pd più di una anno fa. Oggi i fatti fanno giustizia della mia decisione perché di fatto si sancisce lo scioglimento di un matrimonio mai consumato”.
“Nel merito delle prospettive politiche e culturali del nuovo movimento – prosegue Baccini – io penso si debba partire dalla constatazione che la nuova frontiera di una certa politica ad ogni livello sia ormai la cancellazione del concetto di responsabilità individuale. Per accattivarsi il consenso tutto diventa lecito, anche il fatto di concedere una sorta di salvacondotto o di assoluzione collettiva per ogni colpa privata che viene sistematicamente addebitata a qualcuno o a qualcosa di pubblico, quindi di impalpabile o indefinito, da individuare come responsabile al posto tuo. È il cancro del populismo moderno che tutti assolve perché a tutti deve dare ragione, dove l’etica della responsabilità svanisce per essere sostituita da una più comoda ricerca di colpevoli, veri o immaginari che siano. Dove il messaggio mellifluo e suggestivo che passa è che noi saremmo un meraviglioso Paese di 60 milioni di persone per bene tutti vittime di qualche migliaio di farabutti che sarebbero i politici o i rappresentanti della casta”.
“È quasi un virus culturale, penetrante e pericoloso – insiste Baccini – che sta avvelenando una intera generazione e non deve essere assolutamente sottovalutato ma, al contrario, combattuto con forza. Questo metodo, anche nel passato ma in forme diverse, è sempre stato funzionale a nascondere le proprie incapacità e i propri fallimenti e può indurre molti ad evitare sempre di più impegno e sacrificio dal momento che tutte le difficoltà non dipendono più da te ma da un establishment ostile (falso o virtuale non importa) che soffoca ogni tua iniziativa o aspirazione. Italia Viva si dia dunque un progetto ideale ambizioso e, a mio parere, pieno di fascino: sia il partito o il movimento che rimette al primo posto la capacità di libera scelta di ogni uomo e di ogni donna, esalti il coraggio delle decisioni e il senso di responsabilità individuale e soprattutto sia il punto di riferimento di tutti coloro i quali non danno sempre la colpa agli altri. Questa è una battaglia culturale che vale la pena di combattere anche perché essere responsabili vuol dire essere liberi e chi non si assume la responsabilità delle scelte e rimanda sempre ad altri colpe e inefficienze lo fa per due motivi, o perché è un incapace o perché non è libero”.