Maffei (Pd): “Più valori di sinistra, partito sia più presente sul territorio”

Il componente dell’assemblea dem invia una lettera aperta ai vertici locali dei dem
Una lettera aperta da Daniele Maffei, componente dell’assemblea territoriale del Pd, che ha per destinatari il segretario comunale Bonturi e il segretario territoriale Mario Puppa, invitati a riprendere il dialogo con il territorio: “Sono nato alla fine di un’epoca, quella segnata dal fascismo, mentre cadevano le bombe sull’Europa e poi anche qui da noi. Oserei dire, forse, una generazione in fondo fortunata, cresciuta sì nel sacrificio ma in mezzo alla ricostruzione del paese con una grande speranza, che ha dato vita a fatti reali basati anche sui miei valori culturali e politici”.
“Ho considerato l’amicizia un dato forte – continua Maffei – specialmente sul piano politico che mi ha permesso un confronto, leale, concreto e con spunti utili, di documentare il senso profondo dei vari sodalizi che ci sono stati per il cambiare esigente della società moderna. E’ ancora oggi, per me, la base più alta per stare insieme nel Pd, in un quadro di alleanze come a Lucca, per lavorare per il bene comune, dentro i nostri limiti e la storia politica che viviamo”.
“E’ per questo che con amicizia vi chiedo – prosegue – c’è forse qualcuno che sta analizzando come meritano i fenomeni distorsivi di queste elezioni nel collegio di Lucca? E’ possibile pensare con una certa preoccupazione, che in quei luoghi di eccidi nazisti e fascisti, siano apparsi dei risultati elettorali che premiano la nuova destra italiana, che – commenta – in parte si sente nostalgica e senza colpa, di quei drammi che in molti luoghi della nostra provincia si sono svolti e che sono condannati dalla storia? La obliqua neutralità con cui in questi anni si è vissuto, in confronto di episodi che risentivano nei modi e negli ideali, nostalgicamente, di quei tempi, può aver inciso sulle scelte?”.
“Per capire questo, per dare una svolta a questo atteggiamento, occorreva ed occorre unità d’impegno – spiega Maffei – Quello che è stato fatto tra noi, con determinate decisioni che alcuni ritengono scaltre leggerezze, è stato un cattivo sforzo e se non ci sono forti novità unitarie che superano il vecchio centralismo ancora latente. Le buone intenzioni rischiano di essere slogan ingannevoli, tali da far capire, a chi nel partito voleva una unità dopo le scissioni, che si vuole fare come prima: ridurre il ruolo di Lucca. La nuova rinascita è possibile se abbiamo il coraggio non solo di fare una seria verifica sulle posizioni diverse interne al partito, ma di tornare insieme alle radici di una storia che è solo nostra, a Lucca e su scala regionale, e ci riappropriamo, nel confronto, dei valori e delle verità che questa storia porta, che sono – spiega – il grande patrimonio del nostro presente e del futuro e se siamo capaci di non tradirla anche in tempi di pandemia”.
“E’ tempo per un aggiornamento culturale che dia nuovo impulso alla solidarietà dimostrata nel dopo seconda guerra mondiale – prosegue – perchè i nostalgici di ogni tipo sono stati capaci di imporre una cultura della paura, della diffidenza e dell’odio, utilizzando in modo strumentale i mass media, cercando di sfruttare il nostro disorientamento ideale. Oggi siamo di fronte al fatto dove le periferie, che hanno votato i partiti della destra, un tempo erano luogo di solidarietà e oggi si stanno dimostrando luoghi di divisione e di contrasto sociale. Sarà che non c’è più una cultura dell’attenzione all’altro e una solidarietà come nel passato? – chiede Maffei – Eppure sono luoghi, dove da sempre, si esprimono grandi energie sociali e grandi forze di reazione ideali che chiedono non solo di essere ascoltate, ma di essere supportate e valorizzate, anche dalle varie sedi istituzionali”.
“Le leggi nazionali e regionali – si legge nella lettera – non sono state completamente all’altezza di questo compito e gli enti locali con le difficoltà del debito pubblico hanno dovuto cancellare il grande messaggio di gestione partecipata di parte della propria vita sociale che erano le circoscrizioni. Se ciò è un limite – spiega – si può ricominciare da questo, con umiltà ma con perseveranza, per ricreare le condizioni di una presenza sul territorio dei nostri valori ed impegno con chi sente il bisogno di non disattendere queste necessità e il bene comune di ogni tipo, e che – spiega – dimostri nei fatti, una collaborazione politica istituzionale coesa ed efficace perchè siamo in mezzo ad una grande sfida dove si gioca la nostra storica autonomia. Mi viene da dire – conclude – confrontiamoci in qualche modo nel Pd se vogliamo tornare ad essere, per molti, il partito della vera speranza e cominciamo ad andare a firmare la proposta di legge che limita la propaganda di ideologie fasciste e naziste alla sedi comunali e invitiamo a farlo”.