Baccelli: “No all’accorpamento delle camere di commercio”

13 novembre 2020 | 16:42
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Baccelli: “No all’accorpamento delle camere di commercio”

L’assessore regionale: “Ciò porterebbe ad un allontanamento dei servizi dal cittadino”

“La nascita della Camera Toscana Nord, prodotto della fusione delle tre storiche camere di Commercio di Lucca, Pisa e Massa Carrara, fa parte del piano nazionale per ridurre il numero di questi enti da 105 a 60, ma rappresenterebbe una grave perdita per il tessuto economico e la rappresentatività specifica delle singole realtà”. A ribadirlo, dopo aver già espresso questa posizione più volte nei mesi passati, è l’assessore regionale Stefano Baccelli, che spiega: “La riforma rischia di indebolire il tessuto economico e questa prospettiva è ancora più nefasta adesso che le aziende hanno più che mai bisogno di sostegno e vicinanza da parte dello Stato. L’auspicio è che la partita possa riaprirsi e che le peculiarità dei singoli territori possano essere valorizzate. Una fusione della Cciaa della provincia di Lucca con quella di Pisa e Massa Carrara rappresenterebbe un’evoluzione innaturale poiché metterebbe insieme distretti economici e realtà sociali molto diversi tra loro”.

“Sottolineo inoltre – aggiunge l’assessore – che l’attuazione della riforma porterebbe ad un allontanamento dei servizi dalle comunità e metterebbe a repentaglio il rapporto di fiducia tra cittadini e imprese, una conseguenza che ora più che mai è da evitare”.

“La Regione Toscana – continua l’assessore – ha reclamato fin da subito la necessità di un forte coinvolgimento delle Regioni nelle rideterminazione della geografia del sistema camerale, con l’obiettivo di giungere ad eventuali accorpamenti in ambiti territoriali omogenei dal punto di vista socio economico. Auspico ancora che la normativa possa essere modificata, affinché le Camere di commercio, non solo di Lucca ma di tutta la Toscana, possano continuare a incrementare i livelli di efficienza, semplificare le economie gestionali e curare lo sviluppo delle realtà produttive nell’ambito delle economie locali”.