Manifatturiamo, in un video i perché del no alla proposta Fondazione Crl-Coima

21 febbraio 2021 | 09:33
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”È una vera e propria privatizzazione”. Mercoledì il presidio in piazza dal titolo ‘Di chi è Lucca?’

Riqualificazione della parte sud della manifattura, il gruppo Manifatturiamo rilancia la sua contrarietà. E lo fa con un video in cui contesta alcune delle posizioni del Comune emerse negli ultimi giorni, in attesa del nuovo presidio di piazza, in regola con le normative antiCovid e anche in diretta Facebook, in programma il prossimo mercoledì (24 febbraio) alle 16 intitolato Di chi è Lucca?.

Il primo concetto che viene cricitato è quello della presunta ‘pubblicità’ della Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca: “È una mistificazione – si dice nel video – l’idea della Fondazione come ente pubblico. Di fatto con questa operazione la manifattura si vende a un fondo privato composto da Fondazione Crl e Coima. Eppure ci sono e ci sono stati esempi di successo di riqualificazione urbana finanziati con fondi europei. Ma evidentemente non c’è la volontà politica per farlo”.

“Lo strumento del project financing – si ribadisce – è una vera e propria privatizzazione e con questa procedura in sostanza il Comune sta perdendo la proprietà del bene. In caso di fallimento del fondo Coima, ad esempio, potrebbe bloccarsi il processo di riqualificazione, come già avvenuto per l’area della manifattura nord, oppure portare all’alienazione ad altri privati senza alcun controllo da parte del Comune”.

Infine il tema dei parcheggi: “Con questa operazione si priva al Comune la gestione dei parcheggi per i prossimi 25 anni. E in più ci si impegna a non sviluppare per lo stesso arco di tempo politiche di mobilità alternative all’utilizzo dell’auto privata. Il tutto in una città che, come ribadiscono i dati di Arpat, è fra le più condizionate dallo sforamento dei limiti per le polveri sottili”.

Un cenno anche al tema della trasparenza: “Questa trattativa – si dice – va avanti da due anni eppure fino a poco tempo fa la cittadinanza non ne sapeva niente”.