Anche la comunità pakistana di Lucca per la Palestina: “Il governo si impegni per la pace”



Le parole di Ali, rappresentante della comunità che vive in città
Nel corso della manifestazione per la pace in Palestina organizzata dalla Cgil Lucca lo scorso sabato in Piazza Napoleone, i manifestanti hanno voluto fare un sit in fianco a fianco anche con i rappresentanti della comunità pakistana di Lucca. Tra di loro si è fatto avanti un rappresentante, Ali Hafiz Wasiq, e ha chiesto al sindacato di aiutarlo a raggiungere i media con il suo appello allo Stato italiano, “perché vengano messe in atto azioni concrete per la salvaguardia dei diritti dei palestinesi e della fragile pace che separa loro e gli israeliani da altri sanguinosi scontri”. “Voglio ringraziare – ha detto Alì -tutti gli amici italiani, pakistani, bengalesi, africani e di qualsiasi altra nazionalità per aver espresso solidarietà ai fratelli oppressi in Palestina e per aver parlato contro le atrocità israeliane. In questo momento il mondo intero sta combattendo Covid-19 e non dovrebbe esserci nessun altro tipo di conflitto. Il modo in cui il governo e la nazione italiana sta superando la sfida della pandemia è encomiabile, e per questo li esorto ad impegnarsi nel tutelare anche queste vite, e a svolgere un ruolo da protagonisti per raggiungere pace e stabilità in Palestina e in Israele, divenendo la voce dei palestinesi oppressi, e degli innocenti del Kashmir, in modo che anche loro possano vivere liberamente anche nel proprio paese. Chiedo quindi che l’Italia faccia la sua parte nella comunità internazionale per garantire la stabilità della pace in questi territori martoriati dai conflitti, e perché venga riconosciuta l’identità e la libertà di queste persone. Infine vorrei ringraziare la Cgil e l’Arci per aver manifestato assieme e noi per i diritti di questa popolazione, e l’amministrazione di Lucca per averci dato l’opportunità, anche in questi tempi difficili, di essere simbolicamente vicini a questo popolo storicamente oppresso, che sta subendo le conseguenze degli scontri che stanno nuovamente macchiando di sangue quella regione. La continuazione del genocidio dei palestinesi e delle atrocità commesse nei loro confronti è inaccettabile. la mia speranza è che questa crisi si possa risolvere attraverso una pace e una fratellanza duratura”.