Tutela dell’ambiente in Costituzione, Apuane Libere chiede alla Regione di abrogare le leggi sullo sfruttamento della montagna

Petizione su Change.org e richiesta di incontro all'assessora regionale all'ambiente Monia Monni

L’associazione Apuane Libere, a seguito della notizia sulla modifica costituzionale agli articoli 9 e 41, che hanno introdotto il concetto di rispetto e tutela ambientale, della biodiversità e del paesaggio, vuole lanciare un forte appello all’opinione pubblica e alle forze politiche, affinché le recenti variazioni alla carta principe della Repubblica Italiana vengano messe in pratica anche in territorio apuano.

“A nostro avviso – fanno sapere dal tritone apuano – questi importanti passi avanti nei confronti delle future generazioni non devono restare soltanto parole vuote, ma dovranno essere applicate sul “campo” e portare ad un cambiamento epocale, specialmente per quello che riguarda priorità come la tutela della salute e del territorio rispetto a investimenti economici, attività industriali e consumo di suolo non più tollerabili dal pianeta in cui viviamo”.

I volontari di Apuane Libere individuano nelle leggi regionali della Toscana che disciplinano l’escavazione, le prime dalle quali iniziare i cambiamenti nel rispetto ai dettami costituzionali. “Questo perché – dicono – nel corso dei decenni, le forze politiche toscane hanno legiferato con un occhio di estremo riguardo all’aspetto economico di quelle attività industriali che distruggono giornalmente la catena montuosa delle Alpi Apuane; anziché tutelare gli interessi della collettività, in fatto di acqua, aria, rumore, paesaggio, flora e fauna. Siamo molto fieri anche del nuovo articolo 41 (L’iniziativa economica privata è libera. Non può svolgersi in contrasto con l’utilità sociale o in modo da recare danno alla sicurezza, alla libertà, alla dignità umana, alla salute, all’ambiente. La legge determina i programmi e i controlli opportuni perché l’attività economica pubblica e privata possa essere indirizzata e coordinata a fini sociali e ambientali), che permetterà agli enti preposti in materia di vigilanza ambientale di avere una motivazione in più nel svolgere quei sopralluoghi denunciatori, che, sulle Alpi Apuane, molto spesso vengono eseguiti dai nostri soci nel loro tempo libero. Ed è per questo e per tanti altri motivi che abbiamo deciso di lanciare una raccolta firme sulla piattaforma Change.org, per l’abrogazione di leggi ormai datate e a modificarle con leggi attinenti ai dettami costituzionali e agli articoli 9 e 41“.

“Dopo l’iniziale entusiasmo suscitato dal voto parlamentare – spiega Gianluca Briccolani, presidente di Apuane Libere – attraverso questa raccolta firme, ci proponiamo di aiutare chi ci governa a mettere in pratica le due importanti modifiche, soprattutto quella riguardante l’articolo 9 che da qualche giorno recita: La Repubblica promuove lo sviluppo della cultura e la ricerca scientifica e tecnica. Tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della Nazione. Tutela l’ambiente, la biodiversità e gli ecosistemi, anche nell’interesse delle future generazioni. La legge dello Stato disciplina i modi e le forme di tutela degli animali. Dopo che per decenni la Regione Toscana ha battuto cassa con ogni singola tonnellata di montagna portata a valle, l’aver sdoganato l’inquinamento delle concerie e l’aver autorizzato un ecomostro eolico sui crinali mugellani – conclude Briccolani – abbiamo deciso di richiedere un urgente appuntamento all’assessore regionale all’ambiente Monia Monni, per esortarla a farsi portavoce in giunta di un nuovo occhio di riguardo nei confronti dell’ambiente toscano ed affinché sia messa quanto prima mano a nuove leggi nelle quali lo scopo preminente sia la salvaguardia dell’ambiente e della salute dei cittadini, di chi vi lavora e delle generazioni future”.

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