Minniti (Lega): “Piena vicinanza e solidarietà alla popolazione dell’Ucraina”

L’intervento del consigliere comunale della Lega durante l’assise
“Nel mio intervento di ieri sera in consiglio comunale ho espresso il mio più fermo ripudio della guerra come strumento di offesa e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali e ho manifestato vicinanza, affetto, solidarietà alla popolazione dell’Ucraina che sta vivendo giorni terribili di atroci sofferenze”. A ricordarlo è il consigliere comunale della Lega, Giovanni Minniti.
“Noi italiani – sostiene Minniti -, abbiamo molto in comune con quel popolo: in Ucraina, infatti, riposano ancora oggi molti soldati italiani che hanno trovato la morte sulla linea del Don nella seconda guerra mondiale. Quei soldati, come cantava De Andrè, dormono sepolti nei campi di grano vegliati all’ombra dei fossi da mille papaveri rossi. Non esistono né guerre giuste né guerre ingiuste; non esistono guerre umanitarie buone né guerre di aggressione cattive. Esistono solo guerre che rappresentano la negazione dei principi di civiltà e portano dolore e sofferenze alle persone e non a caso è stato detto che le guerre sono quelle cose fatte per far uccidere persone che tra di loro non si conoscono per fare gli interessi di persone che tra di loro si conoscono ma che non si uccidono”.
“Alla guerra non si risponde con la guerra – spiega Minniti -, e allora è necessario che le armi tacciano per lasciare spazio alla diplomazia che sia capace di trovare una soluzione in grado di rispettare i principi del diritto internazionale ed è necessario che qualcuno faccia un passo indietro e si comporti come fece Kruscev nel 1962 per la soluzione della crisi dei missili a Cuba nei 13 giorni che sconvolsero il mondo. Anche allora la pace nel mondo era minacciata, l’umanità era sull’orlo della guerra nucleare quando le navi sovietiche che stavano per raggiungere la linea del blocco navale americano fecero inversione di rotta per decisione del leader sovietico che ottenne lo sgombero dei missili americani in Turchia. Allora vinse la diplomazia a cui dobbiamo ricorrere anche oggi per la soluzione del conflitto che tenga conto dello status di Nazione sovrana dell’Ucraina con l’intangibilità dei suoi confini e del contenuto dei due distinti accordi di Minsk del 2014 e del 2015 fatti sotto l’egida di Germania, Francia e Osce”.
“Purtroppo – aggiunge – da questo conflitto e da un probabile aggravamento della crisi tutti hanno da perdere: ha da perdere l’Italia per i gravi contraccolpi economici; ha da perdere l’Unione Europea per un conflitto che rischia di farci tornare alla cortina di ferro; ha da perdere l’occidente per il consolidamento di un nuovo asse di equilibri geopolitici tra Russia e Cina; ha da perdere l’umanità intera che non è stata in grado di evitare spargimenti di sangue intollerabili nel terzo millennio ma soprattutto hanno da perdere milioni di innocenti che subiscono le decisioni dei potenti. Ed è a loro che dobbiamo rivolgere il nostro sguardo compassionevole offrendo asilo e ospitalità, inviando aiuti umanitari, generi alimentari, beni di prima necessità e tutto quanto possa alleviare le loro terribili sofferenze. Il mio auspicio è che anche il Comune di Lucca faccia la sua parte lavorando per la pace e per gli aiuti concreti alle popolazioni che stanno soffrendo il calvario della guerra”.