Baronti (SI): “La nostra transizione ecologica inizia dalla rivoluzione energetica”

Il responsabile regionale ambiente del partito: “Liberare territori, paesi e città, dalla dipendenza dalle fonti fossili, per abbattere le emissioni e ridurre la bolletta”
“Nulla è possibile senza energia e la disponibilità di energia è alla base di tutto, di ogni attività umana, condiziona il nostro futuro, determina la qualità della nostra vita, incide sui rapporti e sui conflitti internazionali”. Inizia così una riflessione del responsabile ambiente di Sinistra Italiana Toscana, Eugenio Baronti.
“Sinistra Italiana pone questo obiettivo – spiega – come un elemento prioritario del proprio programma per le prossime elezioni amministrative, nella convinzione che se, una amministrazione comunale vuole, può iniziare e favorire lo sviluppo di questo percorso, mettendosi in gioco in prima persona, informando i cittadini sulle opportunità offerta dal decreto milleproroghe 162/2019 che promuove in Italia la costituzione delle Comunità energetiche rinnovabili (Rec) che possono godere di un beneficio tariffario per 20 anni gestito dal Gse (Gestore servizi energetici), con un corrispettivo unitario e una tariffa premio. Ogni amministrazione comunale, che ha a cuore la transizione ecologica, deve promuovere e sostenere la costituzione delle comunità energetiche rinnovabili mettendo insieme famiglie, cittadini, piccole aziende, artigiani, commercianti, in un percorso che parte dal basso e ci porta verso la liberazione dalla dipendenza dei combustibili fossili”.
“Oggi siamo ad un passaggio storico – dice ancora Baronti – dobbiamo rimettere in discussione e superare lo schema tradizionale consolidato del nostro sistema energetico fortemente centralizzato che si basa sulle mega centrali termoelettriche che oltre ad emettere gas climalteranti in atmosfera, comporta il trasporto dell’energia elettrica prodotta attraverso grandi distanze con grandi costi e sprechi che superano addirittura quelli di produzione. Dobbiamo passare ad un nuovo sistema che nasce dal basso, democratico e decentrato, dobbiamo costruire 10, 100, 1000 comunità energetiche che rappresentano una modalità e una forma di produzione energetica collaborativa, incentrata su un sistema di scambio locale per favorire la gestione congiunta, lo sviluppo sostenibile e ridurre la dipendenza energetica dal sistema elettrico nazionale”.
“Le comunità energetiche – prosegue l’esponente di Sinistra Italiana – vanno oltre la soddisfazione del fabbisogno energetico, incentivano di fatto la nascita di nuovi modelli socioeconomici caratterizzati dalla circolarità. In una comunità energetica i diversi soggetti interessati partecipano direttamente a tutte le fasi, dalla produzione, al consumo e allo scambio sul posto dell’energia, secondo i principi di responsabilità ambientale, sociale ed economica. Attraverso una smart grid controllata da tecnologie digitali all’avanguardia si ottimizza la gestione di ogni fase di produzione, consumo e scambio dell’energia attraverso soluzioni hardware e software innovative. Iniziare a cambiare il sistema, vuol dire rimettere in discussione il gigantismo dei grandi impianti centralizzati, che sta dimostrando la sua fragilità e soprattutto la sua insostenibilità ambientale, vuol dire promuovere una produzione decentrata di una energia pulita, per costruire uno sviluppo autocentrato sulle specificità dei territori, sulle risorse rinnovabili localmente disponibili. Una energia pulita, prodotta e consumata sul posto e scambiata in rete”.
“Risparmio, efficienza energetica degli edifici, sviluppo di un sistema energetico attraverso la microgenerazione, attraverso il ricorso a fonti rinnovabili e pulite – conclude – sole, vento, acqua, biomasse, geotermia a bassa entalpia, questo è il mezzo attraverso il quale si può attuare la nostra transizione ecologica“.