Palagi (Lucca 2032): “Il Comune non può rimanere inerte di fronte alla crisi economica”

2 giugno 2022 | 11:09
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Palagi (Lucca 2032): “Il Comune non può rimanere inerte di fronte alla crisi economica”

Il candidato consigliere: “Bisogna istituire una commissione ad hoc per intervenire a sostegno della tenuta sociale”

“Un mercato interno stagnante, marginalità ridotte, burocrazia e tassazione soffocante, infrastrutture obsolete, sistema bancario irrigidito dalle normative comunitarie e da dinamiche troppo distanti dalle nostre realtà produttive, costo del lavoro insostenibile e gestione del personale rigida sia in entrata che in uscita: ecco una sintesi della situazione in cui le aziende italiane si trovano ad operare”, così esordisce Giuseppe Palagi, candidato al consiglio comunale con Lucca 2032 in sostegno di Mario Pardini sindaco, sottolineando come l’amministrazione locale dovrebbe prendersi cura anche di questi problemi.

“Di fronte a tutto questo, istituzioni, amministrazioni e rappresentanze continuano a rimanere immobili sulle stesse posizioni di cinquanta anni fa, dimenticando che il sistema economico e produttivo di un Paese è strettamente connesso al livello di civiltà del territorio e alla sua tenuta sociale – afferma -. Una amministrazione locale, forte del suo ruolo e delle sue responsabilità, può rimanere indifferente a tutto ciò? Possibile che non si voglia o, peggio ancora, non si riesca a stimolare un ragionamento sulle possibilità che una amministrazione ha di intervenire sui problemi economici del territorio?”.

“Pandemia e crisi Ucraina – prosegue – hanno accentuato una serie di problemi già fortemente presenti nel nostro sistema economico. Non dimentichiamo mai che la micro-impresa rappresenta il 92% del tessuto economico nazionale con la sua bassa capitalizzazione ed il ridotto potere contrattuale, elementi che pesano in modo significativo nell’alveo economico e finanziario in cui operano queste imprese. Aumento smisurato delle materie prime e lo scarso potere contrattuale legato alla dimensione, hanno determinato negli ultimi mesi, oltre alle già note criticità ereditate dal periodo pandemico, un profondo shock finanziario sulle piccole imprese, prive di spalle larghe e di una liquidità capace di rispondere in modo dinamico alle imposizioni di prezzi e pagamenti dettati dalle multinazionali. La risposta del sistema bancario quale è stata? Porre un ulteriore limite di rigidità, attraverso la segnalazione alla centrale rischi nel caso in cui una azienda sfori anche di un solo euro l’affidamento (peraltro ridotto) riconosciuto”.

“Questo – sostiene – limita enormemente l’operatività di una azienda, niente finanziamenti, niente leasing, condizioni estremamente restrittive e difficilmente trattabili. Insomma tutta una serie di restrizioni che limitano la crescita, se non la sopravvivenza di una azienda. Come può una amministrazione locale non comprendere le difficoltà in cui si trova il suo tessuto imprenditoriale? Voglio ribadire che la tenuta sociale di un territorio è fortemente connesso alla sua situazione economico-finanziaria. La debolezza delle rappresentanze e dei ministeri economici, impone un atteggiamento nuovo per le amministrazioni locali, attraverso lo sviluppo di azioni dirette al sostegno delle imprese locali”.

“Le misure e le possibilità esistono – conclude – partendo dalla istituzione di una commissione e sviluppando tutti quegli interventi che vanno da un’economia circolare ristretta al territorio, fino all’istituzione di garanzie capaci di ammorbidire il rapporto tra piccole imprese e sistema bancario. Migliorare la burocrazia, creare centri per l’impiego locali e funzionanti. Valutare in prospettiva le caratteristiche produttive del territorio, creando relazioni con i comuni limitrofi per valorizzare le nostre eccellenze e creare indotto, collegarci alle istituzioni universitarie locali per individuare percorsi di sviluppo e razionalizzazione del sistema economico locale Molti sono gli interventi possibili che una seria amministrazione può sviluppare, è necessario però strutturare un progetto che sia funzionale al territorio perché rappresenti un futuro di crescita per Lucca e i suoi cittadini”.