“Lucca come la Ddr”, il centrosinistra alle parole di Pardini: “Il sindaco non sa che pesci prendere”

22 gennaio 2023 | 16:20
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“Lucca come la Ddr”, il centrosinistra alle parole di Pardini: “Il sindaco non sa che pesci prendere”

I consiglieri di opposizione: “È in gravissimo imbarazzo sull’affare Veronesi e sul tema assi viari e attacca in modo sguaiato chi non la pensa come lui”

“Come gruppi di opposizione del centrosinistra non ci permettiamo mai di scendere sul piano personale e di dare giudizi qualitativi generici sul sindaco, sulla giunta e sull’amministrazione comunale in generale: parliamo sempre e solo di fatti e circoscriviamo la nostra azione su quelli. Il fatto, invece, che il sindaco si metta a disquisire, con giudizi di merito, sul livello dell’opposizione la dice lunga sul nervosismo che in queste settimane serpeggia a Palazzo Orsetti. Ma almeno il sindaco di tutti ha finalmente gettato la maschera e dimostra sempre di più la sua vera natura di sindaco di parte (la sua)”.

Così i consiglieri del centrosinistra in consiglio (Partito Democratico, Lucca Futura, Sinistra Con Lucca, Lucca Civica-Volt-Lucca è popolare, Lucca è un grande noi) nell’intervento in risposta alle parole del sindaco Pardini. “Ci pare evidente – proseguono gli esponenti dell’opposizione – che il sindaco con le sue parole dimostri di aver perso la calma, finendo per attaccare in modo sguaiato chi non la pensa come lui (paragonare la Lucca degli ultimi 10 anni alla Ddr la dice lunga), rivelandosi per ciò che è, al di là della narrazione che vuol dare di sé. Nessuno, però, gli ha mai sentito paragonare Lucca alla Ddr nei 2 anni e mezzo in cui ha ritenuto di collaborare con l’amministrazione di centrosinistra di cui (solo) ora dice tutto il male possibile: un vero e proprio regime oscurantista al quale però ha ritenuto accettabile, senza porsi particolari problemi chiedere – e ottenere – una nomina (e compenso, naturalmente) da quei grigi e tristi burocrati sovietici”.

“Il sindaco – sottolineano – non sa che pesci prendere, è in gravissimo imbarazzo sull’affare Veronesi e nel dubbio attacca l’opposizione, senza però entrare nel merito di niente di ciò che l’opposizione gli fa presente e gli chiede da mesi. È vero o non è vero che Pardini è l’unico dei sindaci presenti nel Comitato per le celebrazioni pucciniane a dare sponda politica alla gestione del presidente Alberto Veronesi? Glielo chiariamo un’altra volta visto che fa finta di non capire: il presidente del comitato lo ha nominato il governo, ma Pardini lo sta palesemente coprendo”.

“Se così non è lo rimuova immediatamente dalla Fondazione Puccini dove lui, e lui soltanto, lo ha nominato. Perché non risponde a questa semplice domanda che gli stiamo ponendo da settimane? E ancora: se anche lui, come tutta Lucca, fosse scandalizzato e preoccupato per la situazione oggettivamente grave che si è venuta a creare, perché non si decide a usare il peso politico del suo ruolo per parlare in modo chiaro, lasciando perdere i giri di parole tardo democristiani che servono solo a ribadire la sua preferenza per gli equilibrismi piuttosto che per la risoluzione dei problemi? Forse, ci permettiamo di sospettare, perché preferisce il pagamento delle cambiali elettorali rispetto al bene della città? Si sta rendendo conto, Pardini, che Lucca sta rischiando di perdere la faccia a livello internazionale rispetto alla gestione oscura del comitato? Che a distanza di mesi nessuno sa niente di cosa il comitato abbia in programma per le celebrazioni? Che sono di più gli articoli, i servizi televisivi e i rilanci sulla stampa nazionale per le dimissioni, i battibecchi e i problemi del comitato, che non sulle celebrazioni stesse? Che aspetta allora il sindaco a parlare con la presidente Meloni, che sembra prefigurare la tentazione di togliere soldi al comitato, per chiederle una soluzione?”.

“È inutile ribadire come un disco rotto la storiella dei 10 anni passati, durante i quali, tra l’altro, non si è certo presentata l’occasione, unica e irripetibile, di celebrare il centenario della morte di Puccini – incalzano le consigliere e i consiglieri – Pardini ha vinto le elezioni non per rievocare il passato ogni volta che qualcuno si azzarda a criticarlo, ma per governare la città. Perché si rifiuta, pur convocato, di raccontare in commissione l’esito dell’incontro con il ministro Salvini? Paura delle domande? Paura che la narrazione costruita dai suoi fidi collaboratori crolli facendo vedere che dietro una confezione sempre impeccabile si nasconde molto vuoto? Questo è il ruolo che la democrazia assegna all’opposizione. Ed è per questo che ancora una volta invitiamo il sindaco, anziché attaccare in modo becero, a rispondere sui fatti”.