Concessioni demaniali per le società dell’acqua, Baldini (Lega): “I maggiori costi ricadranno sui cittadini”

L’esponente del Carroccio contro l’assessore Monni: “La decisione ricadrà sui territori”
“Su due tematiche rilevanti come quelle relative all’acqua ed all’aria la Regione finirà per attingere dalle tasche dei cittadini a causa dei suoi pesanti ritardi. L’assessore all’ambiente Monni difende chi viola la legge imbrattando un bene pubblico ma assieme alla giunta non perde occasione per tassare i cittadini. Debole con i forti e forte con i deboli?”.
Così esordisce il consigliere della Lega in Regione Massimiliano Baldini, che nel suo intervento si è espresso sulle impellenti questioni legate all’occupazione del demanio idrico a e al contenimento delle emissioni inquinanti, criticando le misure “tardive e approssimative” della giunta. “Una malagestione dell’assessore con delega all’ambiente Monia Monni” che, a detta dello stesso consigliere, “potrebbe gravare sui portafogli dei cittadini e degli enti locali”.
“Da una parte – sottolinea Baldini – la nuova normativa regionale sull’occupazione del demanio idrico da parte dei gestori del servizio che costerà decine di milioni di euro e la volontà è quella di renderlo un costo passante, cioè di scaricarlo interamente in tariffa a danno delle tasche dei cittadini, malgrado Arera abbia affermato che non è obbligatorio trasferirlo interamente. – incalza Baldini – Dall’altra le disposizioni finalizzate al contenimento dei valori limite delle Pm10 e del biossido di azoto, dove la Regione Toscana si muove solo ora che vi sono le sentenze di condanna della corte di giustizia europea, ma lo fa costringendo i comuni a fare gli sceriffi con i cittadini e minacciando diritto di rivalsa verso le amministrazioni anche a danno di risorse pubbliche stanziate per titoli diversi, magari per le scuole”.
“Malgrado i rilievi dei gestori del servizio idrico e le veementi proteste dei sindaci della provincia di Lucca e della Valdinievole auditi in quarta commissione – prosegue il consigliere – l’assessore Monni è andata ben poco al di là di vaghe promesse di disponibilità, ulteriormente limitate dai vincoli giuridici ai quali ha inteso appellarsi tanto per mettere subito le mani avanti. Non sorprende pertanto che il presidente della lucchese Geal abbia minacciato i ricorsi giudiziari e che molti sindaci abbiano dichiarato che non potranno assolvere a questi compiti e che le loro comunità ne subiranno i costi, nel corso della crisi energetica piu’ difficile dal dopoguerra ad oggi”.
Una “serie di inadempienze”, dunque, che secondo l’esponente leghista rischierebbero di pregiudicare non solo i cittadini ma anche le realtà coinvolte nella gestione dello stesso demanio.
“Del resto, sul fronte del demanio idrico, il rischio paventato da molti gestori, è proprio quello di trovarsi a subire costi che potrebbero seriamente pregiudicare il futuro delle loro realtà – penso ad esempio alla stessa Citata Geal – ed in tema di inquinamento dell’aria non è poi così chiaro quanto tale stato di cose dipenda dagli impianti a biomasse invece che da altri e diversi fattori. Basta pensare al ritardo sulle infrastrutture che la regione Toscana sconta da anni e che solo adesso, come si è visto per gli assi viari a Lucca, con Matteo Salvini al ministero delle infrastrutture beneficia di una accelerazione virtuosa”.
“Cara assessore Monni – conclude lapidario Baldini – troppo facile fare la paladina ideologica a difesa di chi viola la legge e danneggia i beni pubblici della regione Toscana quando invece, con grande disinvoltura, non si perde occasione di tassare i cittadini toscani per far fronte agli errori di decenni di malgoverno regionale da parte di Pd e Sinistre varie”.