Bilancio e piano dei lavori pubblici “bocciati” dal circolo Pd del centro storico

18 marzo 2023 | 14:03
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Bilancio e piano dei lavori pubblici “bocciati” dal circolo Pd del centro storico

Critiche all’amministrazione: “Dal taglio dei fondi al sociale fino a opere pubbliche da romanzo fantasy, la maggioranza manca di una visione della città”

E’ una bocciatura piena del bilancio di previsione del Comune e del piano triennale delle opere pubbliche quella che arriva dal circolo Pd del centro storico, dove si è tenuta una riunione per analizzare le delibere approvate insieme al Dup. L’iniziativa si è svolta nella sede del Pd Centro storico di piazza San Francesco insieme al segretario di circolo Niccolò Battistini ed al capogruppo Pd Francesco Raspini.

“I provvedimenti affrontati toccano le vite di tutti i cittadini e delineano nettamente la visione politica di questa giunta: tagli al sociale, investimenti a debito su opere anacronistiche e poco utili nel complesso del territorio, progetti con soldi che ad oggi non esistono e che si pensa di trovare nel calderone di altri enti senza alcuna valutazione realistica – si legge in una nota del circolo -. Il taglio di oltre 500mila euro dei fondi destinati al sociale provocherà un calo dei contributi per il sostegno all’affitto, per le bollette e altri servizi per le persone a basso reddito, un vizio ‘assistenzialista’ per l’amministrazione di destra, un aiuto concreto per noi che invece riteniamo fondamentale proteggere determinate fasce di cittadini in un periodo di inflazione elevata che rende più difficile la vita di tutti i giorni. Un investimento per una Lucca che deve crescere senza lasciare indietro nessuno. Incredibile una tale manovra a fronte di un bilancio sano e con oltre 10 milioni di attivo lasciati dalla passata amministrazione, come dichiarato anche dall’assessore Bruni. Forse per la destra di Pardini ci sono altre priorità. Il tessuto del terzo settore e del volontariato locale, uno dei fiori all’occhiello del territorio, rischia di dover arginare scelte scellerate che incidono sulla vita di chi meno possiede”.

Il Pd del centro storico non risparmia le critiche nemmeno al programma dei lavori pubblici: “Il piano triennale opere pubbliche – è il commento del circolo – potrebbe essere rilegato e posto sullo scaffale di una qualsiasi libreria nel reparto fantasy anni ’80. Denota non solo una mancanza totale di visione del futuro della città, ma anche una certa ingenuità (in buona fede?) nella valutazione dei finanziamenti: progetti per un valore di circa 170milioni di euro a fronte di fondi propri del comune per 10milioni, fondi Pnrr già stanziati, più di 30milioni di mutui e 100 milioni di fantomatici bandi e trasferimenti da enti terzi. Quello che più salta all’occhio è sicuramente il parcheggio interrato fuori porta Santa Maria. Un progetto vecchio che narra una visione novecentesca della città. Quindici milioni di euro a debito per offrire 2\300 posti auto adiacenti le Mura quando a poche centinaia di metri ci sono già spazi di sosta ideati per scaricare il traffico dai viali di circonvallazione. Un debito per i giovani lucchesi e per l’ambiente nei prossimi decenni solo per avere qualche stallo auto in più”.

“Riteniamo – aggiunge il circolo Pd del centro storico – che certe cifre, se si vogliono assegnare al settore della mobilità, sarebbe meglio investirle in idee più sostenibili e moderne per far sì che la venuta in centro dalle periferie sia più agevole e non comporti l’utilizzo di un veicolo di proprietà. Non c’è inoltre più traccia del progetto del terminal bus alla stazione. Non ci sono stanziamenti adeguati per le periferie e per le zone più distanti dal centro come Ponte a Moriano e Oltreserchio. In pratica c’è tanto di questa destra oggi al potere a Lucca: idee vetuste, disattenzione per i più poveri, scarso realismo e visione slegata del territorio nel suo complesso. Noi vogliamo invece una Lucca europea e moderna, una Lucca sostenibile ed attrattiva, una Lucca più giusta e più equa, una Lucca che abbia il coraggio di sviluppare un processo di incubazione di nuovi modelli di convivenza tra centro e periferia, tra turismo e residenza, tra industria, commercio e ambiente”.