Buchignani: “La strage quotidiana a Gaza ha il solo scopo di consentire a Netanyahu di rimanere al potere”

10 maggio 2024 | 09:13
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Buchignani: “La strage quotidiana a Gaza ha il solo scopo di consentire a Netanyahu di rimanere al potere”

Lo storico analizza le implicazioni e i rischi di un proseguimento del conflitto in Medioriente

“La stragrande maggioranza degli oltre 34.000 morti, vittime dei bombardamenti israeliani a Gaza, non sono terroristi, ma civili innocenti, comprese molte migliaia di donne e bambini. I capi di Hamas non sono lì, ma al sicuro altrove”. A dirlo è Paolo Buchignani, storico e scrittore, già docente di storia contemporanea all’Università per stranieri di Reggio Calabria e socio ordinario dell’Accademia lucchese di Scienze, Lettere e Arti.

“Questa orrenda strage quotidiana, che dura da mesi, ha un solo scopo: consentire a Benjamin Netanyahu di rimanere al potere. Per lui – sostiene Buchignani -, come ha affermato Marco Tarquinio, ‘finché c’è guerra c’è speranza’. Infatti, se il conflitto finisce, ci saranno nuove elezioni e costui, oltretutto incapace di proteggere i suoi cittadini dall’attacco terroristico del 7 ottobre (anche perché aveva dislocato l’esercito nella Cisgiordania per dare manforte ai coloni estremisti impegnati a espellere con la violenza i palestinesi dalle loro terre); perderà la poltrona e rischierà seriamente di finire in carcere per gravi episodi di corruzione che già prima della guerra pesavano sulla sua testa e che avevano comportato durissime e ripetute manifestazioni di massa per indurlo alle dimissioni. Una situazione alla quale egli aveva reagito cercando di far approvare una legge che sottoponeva la magistratura al potere esecutivo, trasformando la democrazia israeliana in un regime autocratico”.

“Siamo in presenza, dunque – sostiene Buchignani -, di un aspirante dittatore corrotto, oltre che responsabile di crimini contro l’umanità. Quali le conseguenze di questo stato di cose? La prosecuzione della strage di civili a Gaza di cui non si vede la fine; il rischio di un allargamento del conflitto con conseguenze inimmaginabili sul piano globale; il rafforzamento politico di Hamas, nemico della causa palestinese, e il conseguente indebolimento della rappresentanza moderata di questo popolo sfortunato, la sola in grado di poter contribuire alla una soluzione pacifica di un contrasto che dura da molti decenni; una delegittimazione della democrazia e dell’Occidente (Israele, malgrado Netanyahu, è ancora una democrazia) e quindi il diffondersi di un pericoloso relativismo secondo il quale le democrazie non si differenziano dalle dittature, le quali (Russia, Iran, Cina e molti ‘stati canaglia’ che violano sistematicamente i diritti umani) sono, viceversa, legittimate e rafforzate; una pericolosa ondata di antisemitismo in tutto il mondo, perché, purtroppo, molti non distinguono il premier israeliano dal popolo ebraico; un indebolimento politico di Biden, alleato di Israele, con la conseguenza di rendere più probabile la rielezione alla Casa Bianca dell’aspirante dittatore golpista Trump (che pure è più filoisraeliano dell’attuale presidente, ma ciò non conta), con gravissime conseguenze per la democrazia americana e per le democrazie dell’Occidente, che saranno ancor più insidiate dal nazionalismo sovranista e illiberale alla Orban, facilitando la disgregazione dell’Unione Europea e potenziando l’aggressività e la minaccia di Putin”.

“Mi pare – conclude Buchignani – ce ne sia abbastanza per preoccuparsi e indignarsi contro questo criminale senza scrupoli e per giustificare le manifestazioni studentesche che stanno dilagando, certo con condannabili, ma inevitabili eccessi, come sempre accade”.