Carceri, il ministro Antonio Tajani a Lucca: “La pena? Non può essere maltrattamento”
Il vicepremier in città visita la mostra ‘Riconoscere le Mura’ e rassicura gli industriali su Green Deal e Packaging: “La nuova commissione europea avrà una politica diversa rispetto a quella passata”
È iniziata con un incontro a Confindustria la giornata lucchese del ministro degli esteri e della cooperazione internazionale Antonio Tajani. Accompagnato dall’onorevole Deborah Bergamini e dal sindaco Mario Pardini, il segretario nazionale di Forza Italia ha rassicurato gli industriali sul Green Deal e sulle tematiche legate all’export, forte anche dell’appartenenza dei forzisti al Partito popolare europeo.
“La nuova commissione europea avrà una politica diversa rispetto a quella passata, anche perché ci sarà una maggioranza relativa di commissari del Ppe e anche il programma dei contenuti illustrati dalla presidente Ursula von der Leyen al parlamento europeo va in nella direzione di una neutralità tecnologica, di una revisione delle norme che riguardano la costruzione di auto non elettriche, così come delle misure sul packaging che hanno a che fare direttamente con l’industria cartaria lucchese – ha detto -. Abbiamo già ottenuto risultati e credo che potremmo continuare a bloccare una proposta di normativa dissennata. Per quanto riguarda il resto dei temi, soprattutto il costo dell’energia, ho ribadito la nostra posizione a favore del nucleare e quindi anche la possibilità di procedere per arrivare a un mercato europeo dell’energia, sperando che gli altri paesi accettino le nostre iniziative, perché questo significherebbe rendere competitivo il nostro sistema imprenditoriale”.
Il ministro degli esteri si è poi spostato nei sotterranei del baluardo Santa Croce per visitare la mostra RiConoscere le Mura. Qui, ad attenderlo, oltre ai figuranti, una nutrita delegazione del partito, formata, tra gli altri, dall’assessore al turismo Remo Santini, dai consiglieri Alessandro di Vito e Giovanni Ricci e dall’coordinatore regionale giovani Matteo Scannerini. A fare da ‘Cicerone’ Roberta Martinelli, curatrice dell’esposizione “molto interessante”, come commentato da Antonio Tajani, vista anche “la rarità di vedere una cerchia muraria così lunga e integra”. Mura che il vicepremier potrà portare simbolicamente con sé, grazie ai nuovi gadget che gli sono stati consegnati.




Ma la visita lucchese è stata anche l’occasione per fare il punto sulle questioni di stretta attualità, dal rischio di escalation in Medio Oriente dopo l’omicidio a Teheran del capo politico di Hamas Ismail Haniyeh, all’emergenza sovraffollamento nelle carceri italiane, vista anche la campagna di sensibilizzazione avviata in estate proprio da Forza Italia e dal Partito Radicale.
“Noi lavoriamo per la pace – ha ribadito il ministro Tajani -, per il cessate il fuoco a Gaza e per la liberazione degli ostaggi, affinché si possa iniziare un percorso che porti al riconoscimento reciproco di due popoli e due Stati. Viste le tensioni con l’Iran dobbiamo impedire che ci sia un escalation che porti a una guerra vera e propria nella regione mediorientale, e noi stiamo lavorando per scongiurare questo pericolo, in contatto con il G7, con l’Unione europea ma soprattutto con i nostri interlocutori e partner dell’area mediorientale come Giordania, Egitto, Emirati, Quatar, Arabia Saudita e naturalmente Israele. Il nostro lavoro è quello di essere portatori di pace, abbiamo il contingente italiano dell’Unifil che sta tra Hezbollah e Israele e svolge anche lì una missione di pace”.
Proprio ieri (31 luglio), in Senato, è iniziata anche la discussione sul cosiddetto ‘decreto carceri’ mentre il ministro degli esteri ha fatto visita al carcere di Paliano a Frosinone, un “modello da esportare” secondo Antonio Tajani per fronteggiare l’emergenza sovraffollamento che con il caldo estivo porta all’estremo i detenuti. Un tema che tocca da vicino anche il penitenziario lucchese.
“Sono state approvate norme che renderanno migliore la situazione, puntando soprattutto sulla pena alternativa nelle comunità di recupero per i detenuti tossicodipendenti – ha detto Tajani -. Un alleggerimento che è anche frutto degli emendamenti presentati da Forza Italia per l’uscita dei detenuti ultrasettantenni. Altro punto riguarda la carcerazione preventiva: sono troppi i detenuti in questa condizione, quando poi, circa il 50 per cento di loro, risulta innocente. Il problema è che da ordinamento la pena inflitta al condannato è la privazione della libertà, ma non è scritto da nessuna parte che il condannato debba vivere in condizioni umanamente non dignitose. La pena non è solo punitiva, va espiata per reintrodurre in società una persona, deve servire a rieducare. Se il detenuto entra criminale e esce più criminale di quando è entrato, la carcerazione non ha avuto alcun effetto. Invece noi dobbiamo fare in modo che il detenuto possa essere recuperato. Il carcere di Paliano è un modello positivo perché oltre a non avere il problema del sovraffollamento, offre percorsi di lavoro e reinserimento ai detenuti, e le celle sono strutturate per tutelare la dignità di una persona”.
“La pena deve essere inflitta e scontata da chi ha commesso reati, ma la pena è la privazione della libertà, non il maltrattamento o il vivere in una cella con topi e scarafaggi o a ridosso di 20 persone – conclude -. Purtroppo in Italia ci sono 10mila detenuti in più rispetto a quelli che potrebbero entrare nelle nostre carceri. Condivido quindi le preoccupazioni del Presidente della Repubblica. Non è certo una situazione che si risolve in una settimana, ma noi stiamo accendendo i riflettori su questo problema per far sì che sia sempre più presente il principio della rieducazione della pena, ovvero per far sì che il carcere sia umano-centrico“.
La giornata del vicepremier proseguirà alle 18,30 al Caffè della Versiliana, dove sarà intervistato dal direttore del Tg2 Antonio Preziosi.