Primo maggio e ‘morti bianche’, Zucconi e Giannini (Fdi): “Pretendiamo azioni concrete per la sicurezza sul lavoro”

Il segretario di presidenza alla Camera: “Maggiori controlli ed un investimento serio nella formazione di lavoratori e datori di lavoro”
In occasione della Festa dei Lavoratori del Promo maggio, l’onorevole Riccardo Zucconi, segretario di presidenza della Camera dei deputati, e Michele Giannini, sindaco di fabbriche di Vergemoli, si uniscono in un messaggio congiunto per celebrare il valore del lavoro, ma anche per denunciare con forza una delle piaghe più dolorose e persistenti del nostro paese: le morti sul lavoro, tristemente note come morti bianche.
“Non possiamo più accettare che in un Paese civile si continui a morire di lavoro – afferma Riccardo Zucconi – Ogni vittima è una sconfitta per lo Stato e per tutti noi. Solo negli ultimi due giorni abbiamo avuto un incidente mortale alle Cave di Carrara e altri due gravi episodi in provincia di Lucca, uno dei quali ha coinvolto tre operai in un cantiere a Forte dei Marmi. Il diritto alla sicurezza nei luoghi di lavoro deve essere una priorità assoluta, non un’opzione, lo dice anche la nostra Costituzione”.
A fargli eco il sindaco Michele Giannini che sottolinea: “Il lavoro deve essere strumento di realizzazione e non di tragedia. La formazione continua, il rispetto delle norme di sicurezza e la cultura della prevenzione devono essere parte integrante della nostra quotidianità, in ogni settore e ad ogni livello. Come amministratori, non possiamo limitarci al cordoglio: dobbiamo agire”.
La giornata del Promo maggio non è solo una ricorrenza simbolica: è un momento di riflessione profonda sulle condizioni del lavoro in Italia e sull’urgenza di restituire dignità e tutela a chi ogni giorno contribuisce al benessere del paese. Zucconi e Giannini concludono il loro intervento affermando: “La sicurezza sul lavoro non è una battaglia di parte, ma un dovere collettivo. Solo insieme possiamo costruire un’Italia in cui il lavoro sia sinonimo di vita e non di morte.”