Regionali, Fattori attacca: “Rossi e la giunta violano la par condicio”

“E’ entrata il vigore l’11 aprile scorso e la Regione Toscana avrebbe già ripetutamente violato la disciplina della Par condicio con comunicati diffusi ai giornalisti e tramite il portale istituzionale http://www.toscana-notizie.it/ in cui verrebbe fatto un uso personalistico e propagandistico dell’operato della Regione. Non si possono utilizzare gli strumenti istituzionali per scopi elettorali. Abbiamo già visto questa modalità da parte di Renzi in Provincia”. Lo denuncia Tommaso Fattori annunciando che nei prossimi giorni la lista Sì – Toscana a Sinistra segnalerà le violazioni al Corecom (Comitato regionale per le comunicazioni) fornendo documentazione in merito.

“Lo stesso giorno di entrata in vigore, data comunicata dalla direzione generale della presidenza – prosegue Fattori – sono stati diffusi comunicati di informazione istituzionale con virgolettati di Rossi (Paesaggio, a Siena la firma col ministro. Rossi: “Atto centrale della legislatura”) e dell’assessora Bramerini (Licenziamenti al Consorzio, Bramerini: “Atteggiamento grave”), seguiti poi quotidianamente da comunicati stampa che non avevano il carattere dell’urgenza o ‘indispensabili per l’assolvimento dei compiti dell’Ente’ e soprattutto non utilizzando formule impersonali, ma direttamente riferite all’operato del presidente (Il presidente da Bruxelles- necessaria sinergia tra piano Juncker e fondi strutturali; Danni al vivaismo pistoiese- il presidente scrive al ministro; Il presidente della Regione oggi a Siena inaugura nuovo mammografo; People Care, prosegue l’impegno della Regione per il call center di Guasticce), in palese inottemperanza della circolare e della legge numero 28 del 22 febbraio 2000″. “Se la campagna elettorale inizia con la palese mancanza di rispetto delle regole non vogliamo immaginare quali scenari potrebbero prefigurarsi nei prossimi giorni a scapito della democraticità e corretta partecipazione alla competizione elettorale – conclude Fattori – a tutto svantaggio dei cittadini e del loro diritto ad essere correttamente informati da una pubblica amministrazione”.

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