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Da Galileo a Leonardo, la Toscana ad Expo è storia e futuro

All’Expo di Milano varchi la soglia dello stand toscano e inizia un viaggio tutto giocato sulla storia, i sensi ma anche l’innovazione. Entri e senti l’armonia di un canto gregoriano. Ti guardi intorno e vedi un video con la Venere del Botticelli. Scorri lo sguardo sulle pareti e vedi la riproduzione della formella del Ghiberti per il battistero di Firenze, ti sposti e noti la mano robotica del Sant’Anna, la scuola universitaria famosa in tutta Italia. Poco distante c’è il profumo della Venere, icona anch’essa famosa in tutto il mondo, la riproduzione delle sue stoffe preziose in sottilissime sfoglie di oro.

Lo stand della Toscana all’Expo di Milano cattura l’attenzione fin dall’ingresso, dove campeggia la scritta “Sono secoli che viviamo nel futuro”. E subito l’occhio cade su una teca ad ologrammi, che presenta il cannocchiale di Galileo. Scorrono le immagini tridimensionali e appare la geografia della Toscana, poi Dante Alighieri, e poi ancora l’uomo vitruviano di Leonardo, l’uva e il vino, l’olio e l’olivo, il mare, le foreste, la Francigena e le colline. Arrivano tanti visitatori, tutti escono soddisfatti e portano con sé il profumo di Toscana: un piccolo gadget, con un profumo d’ambiente, creato dal noto maestro profumiere Lorenzo Villoresi e ispirato ai profumi della campagna toscana. Intanto fuori inizia a piovere.

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