‘Spider-Man: Far From Home’, sequel che non delude

Vi avevamo promesso una recensione senza spoiler e così sarà.
Spider-Man: Far From Home è un film che porta dentro di sé molti degli elementi della teen-comedy ricordando un po’ le dinamiche di Un agente segreto al liceo (1991), ma nonostante ciò rimane estremamente fedele allo spirito del Marvel Cinematic Universe.

Uscire dopo Avengers: Endgame potrebbe sembrare una lotta impari, ma possiamo serenamente affermare che il suo scopo non è affatto di mettersi in contrapposizione, ma anzi.
In realtà questo secondo capitolo della saga ragnesca ha il grande merito di essere, al tempo stesso, un sequel di Homecoming e altresì di rappresentare un’ottima conclusione alle vicende degli Avengers (e per questo ancora un plauso all’ottima la gestione del grande mosaico narrativo imbastito dai Marvel Studios).
Nei suoi 129 minuti di durata, infatti, il secondo capitolo delle avventure dell’amichevole Spider-man di quartiere, si prende la briga di spiegarci, seppur alla sua maniera, le conseguenze dello sciocco di Thanos e l’impatto che ha avuto sulla collettivitàIn ogni caso la strada è lunga ma qui probabilmente abbiamo trovato una delle pietre angolari sul quale erigere il futuro dell’universo Marvel.
Se continuerete nella lettura della recensione su Project Movie su Facebook, Andrea Madrigali continuerà a spiegarvi perché questo è l’ennesimo film riuscito del Marvel Cinematic Universe.

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