Le rubriche di Lucca in Diretta - Euro 2024

Euro 1980, all’Olimpico di Roma è ancora Germania Ovest: battuto in finale il Belgio

L'Italia si illude nel girone di semifinale battendo l'Inghilterra, ma poi perde ai rigori (infiniti) anche la finalina per il terzo posto

Il movimento cresce e con esso anche il campionato europeo di calcio che nel 1980 si adatta alle formule dei grandi campionati continentali,
La fase finale si gioca in Italia e per la prima volta vede al via otto e non quattro squadre, con la nazionale del paese organizzatore qualificata di diritto alla manifestazione. Dai gironi di qualificazione, dunque, sono sette le ammesse alle fasi finali, ovvero le vincenti dei sette gruppi, tre da cinque squadre e quattro da 4 che si affrontano nelle consuete sfide tutti contro tutti andata e ritorno. Dei 34 membri Uefa sono 31 a giocare le qualificazioni: Italia di diritto alla fase finale, non partecipano alle qualificazioni Albania e Liechtenstein.

A Roma, dopo i gironi di qualificazioni ci arrivano le favorite ma anche qualche outsider. L’Inghilterra domina il proprio gruppo senza sconfitte con Irlanda Del Nord, Irlanda (unico pareggio inglese), Bulgaria e Danimarca e grazie ai gol del capocannoniere di questa fase, Kevin Keegan. Più equilibrio nel gruppo 2 dal quale emerge il Belgio di misura sull’Austria. Più indietro Portogallo, Scozia e Norvegia. Gli organizzatori della precedente fase finale, la Jugoslavia, cedono il passo alla Spagna nel gironncino con al via anche Romania e Cipro. Battaglia fino all’ultima partira nel gruppo 4: l’Olanda vicecampione del mondo deve attendere l’ultima partita in Germania Est, vinta 3-2, per staccare il biglietto per l’Italia. Piangono Polonia, tedeschi dell’Est e, mai in lizza, Svizzera e Islanda. La Cecoslovacchia campione uscente vince la resistenza di una Francia in crescita. Dietro restano Svezia e Lussemburgo. Prima partecipazione a una fase finale per la Grecia che vince tutte le proprie gare interne con Ungheria, Finlandia e Unione Sovietica e perde a Helsinki e a Erevan. Il punto in più sulle avversarie lo conquista con uno 0-0 in Ungheria. Le quattro squadre chiudono tutte in due punti. Non fallisce nell’ultimo girone, la Germania Ovest, nonostante due 0-0 in Turchia e a Malta.

Quattro gli stadi designati per la fase finale: Roma, Milano, Torino e Napoli con la finale di consolazione da disputarsi nel capoluogo partenopeo e la gara decisiva nella capitale. I gironi sono all’ultimo sangue: chi vince, infatti, si gioca la finalissima, la seconda classificata gareggia solo per il terzo posto.

Nel gruppo A la partita decisiva è al secondo turno, quando a Napoli si sfidano l’Olanda vicecampione del mondo e la Germania Ovest, che all’esordio avevano battuto di misura rispettivamente Grecia e Cecoslovacchia (una vendetta rispetto alla finale di quattro anni prima persa ai calci di rigore: decide Rumenigge). Protagonista assoluto della sfida è Klaus Allofs, che cala una tripletta. Nel finale il match si infiamma con un rigore di Rep e il gol al 90’ di Willy van de Kerkhof (in squadra anche il gemello Renè) che rende incandescente il recupero. Nulla cambia, invece, nelle ultime sfide fra Olanda e Cecoslovacchia (1-1) e fra Grecia e Germania Ovest (0-0).

Il girone dell’Italia inizia con due pareggi: azzurri di Bearzot senza reti a Milano con la Spagna (ma che paura la traversa di Juanito), il Belgio e l’Inghilterra si annullano sull’1-1 con il botta e risposta fra Wilkins e Ceulemans. Lo juventino Tardelli nel secondo match piega l’Inghilterra a Torino ma il Belgio fa 2-1, elimina la spagna e gioca la sfida decisiva all’Olimpico con due risultati su tre a disposizione. Il match di Roma si conclude sullo 0-0 e sono proprio i belgi ad avere le migliori occasioni. Solo il miglior Zoff impedisce la capitolazione. Per gli azzurri di Bearzot è un mesto addio alle possibilità di conquistare il titolo in casa. Solo per le statistiche l’altro match, con l’Inghilterra che supera la Spagna 2-1 lasciandola fanalino di coda del raggruppamento.

L’esito dei gironi, dunque, decide che la sfida per il terzo posto, a Napoli, veda sfidarsi i campioni uscenti della Cecoslovacchia con i padroni di casa dell’Italia. Nei tempi regolamentari a Jurkemik risponde Graziani, il resto lo fa il portiere Netolicka, che dice no in più occasioni agli attaccanti azzurri. Si va ai calci di rigore e ne viene fuori una delle serie più lunghe della competizione. Infallibili dal dischetto i primi otto designati, il nono è il difensore Fulvio Collovati ipnotizzato da Netolicka. Barmos non sbaglia e i cecoslovacchi si consolano con il bronzo.

Ma è a Roma, il 22 giugno, che si decidono le sorti della competizione. Dal cappello della Germania Ovest emerge un altro protagonista, laddove Klaus Allofs lo era stato nel girone di qualificazione. Dopo 10 minuti è l’attaccante dell’Amburgo Hrubesch (convocato solo per la defezione di Klaus Fischer) a battere Pfaff, complice un passaggio millimetrico di Bernd Schuster, stella nascente dei tedeschi (in panchina c’è anche Lothar Matthaeus, di un anno più giovane), ma nella ripresa il Belgio conquista un calcio di rigore per fallo di Stielike su Van der Elst che Vendereycken non fallisce battendo Schumacher. Supplementari? No, perché è ancora Hrost Hrubesch a due minuti dalla fine, su cross di Rumenigge (vincerà il pallone d’oro del 1980), a mettere il suo secondo sigillo, quello definitivo, sulla gara.

Il tabellino della finale

Germania Ovest – Belgio 2-1
GERMANIA OVEST: Schumacher, Kaltz, K.H.Förster, Stielike, Dietz, Briegel (10’st Cullmann), Schuster, H.Müller, K.H.Rummenigge, Hrubesch, K.Allofs. All.: Derwall
BELGIO: Pfaff, Gerets, L.Millecamps, Meeuws, Renquin, Cools, Vandereycken,Van Moer, Mommens, Van der Elst, Ceulemans. All.: Thys
ARBITRO: Rainea (Romania)
RETI: 10’pt e 43’st Hrubesch, 27’st rig. Vandereycken
NOTE: Ammoniti Millecamps, Vandereycken, Forster, Van Der Elst

Enrico Pace

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