Videoreporter ucciso a Gaza, il cordoglio del presidente della Regione Toscana

13 agosto 2014 | 14:59
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Videoreporter ucciso a Gaza, il cordoglio del presidente della Regione Toscana

E’ Simone Camilli, 35 anni, nato a Roma e figlio del sindaco di Pitigliano, in provincia di Grosseto, il videoreporter italiano rimasto ucciso nell’esplosione di una bomba a Gaza. Camilli, secondo quanto ricostruito, è morto a Beit Lahya, nel Nord della Striscia di Gaza, mentre stava filmando le operazioni di disinnesco di una bomba rimasta al suolo e sganciata da un F-16 israeliano. Appena appresa la notizia della morte di Simone Camilli, il presidente della Toscana Enrico Rossi ha inviato, anche a nome degli altri componenti della Giunta regionale, un telegramma di cordoglio al padre Pierluigi, sindaco della cittadina grossetana.

Questo il testo del telegramma: “Caro Pier Luigi, ho appreso la notizia della tragica morte di tuo figlio Simone a Gaza e voglio manifestarti, anche a nome della Giunta regionale toscana, la mia più sincera partecipazione al tuo dolore. La perdita di un figlio è la prova più difficile che la vita possa metterci davanti. Confido che il calore e l’affetto degli amici e della famiglia possano spingerti a guardare avanti perché a noi che restiamo è data la possibilità di onorare il ricordo dei nostri cari rinnovando il nostro impegno per la pace e il bene comune. Sono certo che è questo quello che Simone ti chiederebbe”. Poco dopo Enrico Rossi dedica un post su Facebook proprio a Simone Camilli: “Era lì – scrive il governatore della Toscana – per raccontarci questo assurdo conflitto. Il più grande foto reporter di guerra di tutti i tempi, Robert Capa, diceva ‘non esistono foto belle o foto brutte. Solo foto prese da vicino o da lontano’. Simone le immagini le faceva da vicino e documentava la disperata dignità di un popolo alle prese con la quotidiana fatica di sopravvivere. Stasera a Pitigliano, comune di cui suo padre Pierluigi è sindaco, la sinagoga ha chiuso per lutto e il parroco, Don Luca, ha annunciato per domani una preghiera in Duomo. E’ questa la via d’uscita possibile a questa infinita guerra: fermarsi tutti, con coraggio. Perchè, come dice dice Papa Francesco, ‘ci vuole più coraggio per la pace che per fare la guerra’”.