
E gli astronauti scoprirono i legumi in particolare il fagioli. La notizia è di quella che non sembra vera, ma invece i legumi di qualità, quelli di filiera corta entrano nella dieta degli astronauti per le loro proprietà antiossidanti per cellule e tessuti secondo quanto riferito da Slow Food Lucca. Samanta Cristoforetti un’astronauta che rimarrà in orbita nella stazione spaziale per vari mesi infatti ha optato per legumi e frutti di bosco per la sua dieta spaziale al posto delle pillole. I legumi l’astronauta li utilizzerà nella forma della tradizionale zuppa di legumi. A prepararla il cuoco personale di Samantha, Stefano Polato che dall’osteria di Avamposto 42 il sito realizzato dell’Esa European Space Agency, ci spiega come si scelgono e si preparano cibi spaziali.
E la zuppa spaziale è composta tra i vari ingredienti anche dai quattro presidi Slow Food, la piattella canavesana di Cortereggio, la lenticchia di Ustica, la fava di Carpino e cece nero della Murgia, tutti firmatari del manifesto Slowbeans Comunità leguminosa che partiranno con lei, il 23 novembre alle 21.59, per la missione sulla stazione spaziale Internazionale. I legumi sono stati scelti, oltre che per le loro proprietà nutrizionali, anche per la loro bellezza e varietà cromatica. Eh si, anche nello spazio l’occhio vuole la sua parte.
“Una delle tematiche che vorrei approfondire durante questa missione è quella di una sana e corretta alimentazione. Ho scelto cibi che mi aiutassero a stare bene e che mandassero un messaggio di consapevolezza e importanza sul cibo sano” dice l’astronauta in un videomessaggio a SlowFood. “Gli studi sulla nutrizione in condizioni estreme sono uno dei 200 progetti di ricerca che si svolgeranno durante il soggiorno nello spazio.La corretta alimentazione è indispensabile per chi vive un’esperienza estrema, ma anche nella quotidianità”.