Porti toscani, firmato il protocollo per la sicurezza

22 dicembre 2015 | 13:56
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Porti toscani, firmato il protocollo per la sicurezza

Firmato il protocollo regionale sulla salute e la sicurezza nei porti toscani. E’ soddisfatta Monica Pagni della segreteria di Cgil Toscana: “Il protocollo rappresenta un risultato importante – commenta -, fortemente voluto dalla Cgil e dalla Filt. Un risultato non scontato, se solo consideriamo che dalla scadenza del primo accordo, nel giugno 2012, sono occorsi ben tre anni per il suo rinnovo. Il fulcro dell’accordo sta nel perseguire l’obiettivo di elevare in modo strutturale e permanente i livelli di sicurezza nelle attività portuali. Obiettivo che si realizza, in primo luogo, con la riaffermazione del ruolo degli Rls di sito e della loro agibilità. Da sottolineare, inoltre, l’impegno delle istituzioni a realizzare azioni organiche e congiunte di prevenzione, ma anche delle imprese, che della stessa prevenzione devono essere soggetti attivi. Sulla sicurezza, ora ci aspettiamo lo stesso impegno da parte delle istituzioni anche negli altri settori”.

Riccardo Barontini della Filt Cgil Toscana mette in rilievo il lungo percorso per arrivare alla firma: “Siamo finalmente giunti al rinnovo del protocollo alla salute e sicurezza dei tre porti toscani di Livorno, Marina di Carrara e Piombino, ponendo fine a un lungo percorso durato circa tre anni nel quale, come organizzazioni sindacali di categoria Filt e confederale Cgil, abbiamo profuso tantissime energie anche nel contrastare alcune filosofie per noi incomprensibili. La materia della sicurezza sui luoghi di lavoro non può essere considerata un optional alle pratiche del lavoro, e là dove questa cultura non viene assimilata o introdotta non potrà mai esserci qualità d’impresa e/o crescita professionale. La nostra Regione deve tenerne di conto: tanti sono stati gli anni nei quali ci siamo confrontati per il rinnovo del protocollo dei porti, troppi sono i rinvii sull’affrontare l’argomento negli altri settori dove manca uno strumento del genere e sui quali bisogna intervenire velocemente. Non risolveremo completamente il problema? Forse, ma avremo comunque fatto ciò che ci impone l’etica di un Paese civile”.