
“Attenzione a non scatenare una guerra tra poveri”: è l’appello accorato lanciato dai sindacati toscani dopo le polemiche accesesi attorno al progetto Vita indipendente. “Cgil,Cisl e Uil e le rispettive federazioni dei pensionati – si legge nella nota inviata oggi (19 febbraio) – condividono la richiesta dei disabili che rivendicano la piena applicazione della delibera regionale che conferma le risorse per il 2016 pari a 9 milioni di euro per il finanziamento dei progetti di vita indipendente. E’ doveroso che ci sia uniformità nell’applicazione delle direttive su tutto il territorio regionale, così come è doveroso che dalla fase di sperimentazione si passi alla messa a regime e si dia continuità ai progetti superando la logica dell’assistenzialismo e del ricovero in istituto, per ricercare la piena inclusione delle persone disabili nella società e nella collettività”.
Al tempo stesso si dà atto alla Regione Toscana “di avere dimostrato attenzione alla volontà della persona disabile di autodeterminarsi: sono poche le regioni nel paese che hanno deliberato in merito alla vita indipendente”. I sindacati segnalano però alcune criticità: “Con l’ultima delibera sulla vita indipendente sono stati fatti alcuni cambiamenti: i destinatari sono i disabili con più di 18 anni ed è stato tolto il limite dei 65 anni, se permangono le condizioni e i requisiti per il mantenimento del finanziamento. I progetti in molti casi prevedono l’assunzione di un assistente personale con contributi a cadenza mensile che vanno da 800 a 1800 euro, indipendentemente dalla situazione patrimoniale”.