Legge di manutenzione 2018, via libera in consiglio regionale

Puntuale alla fine dell’anno, il Consiglio interviene sulla normativa regionale per garantirne la costante manutenzione. Lo ha fatto approvando a maggioranza un’unica legge, che corregge errori materiali o imprecisioni, adegua i rinvii interni ed esterni, inserisce contenuti divenuti obbligatori per disposizioni comunitarie, nazionali ed anche regionali. Non solo. Il Consiglio utilizza questo strumento per adeguarsi a sentenze della Corte di Giustizia dell’Unione europea, della Corte europea dei diritti dell’uomo e della Corte costituzionale. Fornisce, infine, l’interpretazione autentica di disposizioni regionali. Tutto questo, ovviamente senza introdurre di fatto adeguamenti che cambino in modo sostanziale la normativa.
E’ stato il presidente della commissione Affari istituzionali, Giacomo Bugliani (Pd), a illustrarla all’Aula di oggi 19 dicembre, precisando che il testo relativo alla manutenzione dell’ordinamento regionale 2018, con circa sessanta articoli, interviene su una ventina di leggi regionali su ordinamento del personale, contratti pubblici, turismo, su istruzione, formazione e lavoro, servizio sanitario e governo del territorio.
E’ stata la vicepresidente dell’Assemblea toscana Lucia De Robertis a illustrare un ordine del giorno, presentato insieme al capogruppo Pd Leonardo Marras, ed approvato, che chiede alla Giunta regionale di verificare quanto prima con l’Agenzia delle entrate se le società miste, che utilizzano risorse pubbliche, possano ricorrere ai servizi di Estar, l’ente di supporto tecnico amministrativo, che opera come centrale di acquisto.
Il consigliere Gabriele Bianchi (M5S) ha annunciato il voto contrario, “perché il testo su cui dovevamo lavorare è arrivato il pomeriggio precedente alle 16 e 11 minuti”, e la sua richiesta di rinvio non è stata accolta. Al riguardo ha annunciato la presentazione di una proposta di legge sulla partecipazione.
Il presidente Giacomo Bugliani ha precisato che la legge di manutenzione è stata illustrata nel mese di novembre ed è stata votata in una seduta nella quale c’erano pochi atti. “Mi meraviglia che si confonda la gentilezza degli uffici della prima commissione – ha precisato – che forniscono cortesemente, da tre anni, la sera prima, o addirittura la mattina stessa, un testo di lavoro ai commissari con il testo della proposta di legge che viene assegnata alla commissione”.
“Stai prendendo un granchio. C’è un errore di sintassi istituzionale – ha commentato Massimo Baldi (Pd) – Si stanno mettendo in discussione i corretti percorsi, che permettono a noi tutti, maggioranza e opposizione, di confrontarsi democraticamente”.
Il consigliere Marco Casucci (Lega) ha sottolineato l’opportunità di tenere conto della specificità degli atti in esame, che in questo caso è una legge che serve a tenere in ordine il quadro normativo.