Consorzi di bonifica interregionali, mozione per arrivare a intesa fra Toscana e Emilia Romagna

Dovrà essere sottoscritta un’intesa tra Regione e Emilia Romagna per la gestione dei territori che ricadono all’interno dei consorzi di bonifica interregionali, per evitare la marginalizzazione delle aree di confine, assicurare un’omogenea attività di vigilanza, controllo e intervento. È quanto prevede una mozione approvata a maggioranza dal Consiglio regionale della Toscana, nella seduta di stamani (16 gennaio). La mozione è stata presentata dai gruppi Pd e Art.1-Mdp, prima firmataria la consigliera regionale Fiammetta Capirossi (con i capogruppo Leonardo Marras, Ilaria Bugetti, Nicola Ciolini, Serena Spinelli, Giacomo Bugliani, Valentina Vadi, Massimo Baldi, Elisabetta Meucci, Andrea Pieroni).
La Giunta regionale è impegnata: “Ad arrivare quanto prima a definire e sottoscrivere un’intesa con l’Emilia-Romagna per la gestione dei territori che ricadono all’interno dei consorzi di bonifica interregionali, con la finalità di evitare la marginalizzazione delle aree di confine e assicurare un’omogenea attività di vigilanza, controllo e intervento nelle materie di bonifica, difesa del suolo e sicurezza idraulica, su tutto il territorio regionale”. A seguito del riordino dei consorzi di bonifica di Toscana ed Emilia-Romagna, si legge nella mozione: “I consorzi di bonifica che operano sul territorio compreso tra le due regioni, fanno parte del sistema dell’Emilia-Romagna, sebbene gestiscano una consistente parte di territori appartenenti ai Comuni della Toscana. I territori toscani interessati sono nei seguenti Comuni: Comano (Massa) dal consorzio di bonifica dell’Emilia Centrale; Abetone (Pistoia) dal consorzio Burana; Barberino del Mugello e Firenzuola (Firenze), Cantagallo e Vernio (Prato), Pistoia, Sambuca Pistoiese e San Marcello Pistoiese (Pistoia), dal consorzio Renana; Dicomano, Marradi e San Godenzo (Firenze), dal consorzio della Romagna; Borgo San Lorenzo, Dicomano, Firenzuola, Marradi, Palazzuolo sul Senio e Vicchio (Firenze), dal consorzio della Romagna Occidentale. Non esistono invece consorzi di bonifica toscani che si estendano in Emilia-Romagna”.
“Approfondimenti tecnici per arrivare a un’intesa e non disperdere l’omogeneità territoriale sono già in corso – scrivono i firmatari della mozione -. Il rischio da evitare è quello della marginalizzazione di quei territori. Le Associazioni nazionali delle bonifiche e irrigazioni di Toscana ed Emilia-Romagna si stanno adoperando per favorire il raggiungimento di un’intesa tra le due Regioni, alle quali spetta la definizione degli ambiti, delle modalità e delle procedure per l’esercizio delle funzioni di tutela e vigilanza sui consorzi di bonifica. Analoghe intese sono state già siglate dall’Emilia-Romagna con il Veneto e la Lombardia”.