Osterie d’Italia, la Toscana protagonista: due le ‘chiocciolate’ lucchesi nella guida di Slow Food

Presentata stamani (1 dicembre) a palazzo del Pegaso a Firenze la 33esima edizione del sussidiario
Il sussidiario di slow food Osterie d’Italia 2023 premia la Toscana come protagonista tra le mete più interessanti dell’enogastronomia d’Italia.
Nella 33esima edizione presentata stamani (1 dicembre) a palazzo del Pegaso le ormai famose ‘chiocciole’ che slow food assegna come tratto distintivo di convivialità e scoperta del territorio premiano la nostra regione con: Nonno Cianco di Abetone Cutigliano (Pistoia), l’ Osteria dell’Enoteca di Firenze, Azzighe – Osteria a metà di Livorno, La Ciottolona di Montieri (Grosseto), La botteGaia di Pistoia, La casa del buono di Terranuova Bracciolini (Arezzo).








“In questo manuale alla scoperta del buon cibo e del buon bere d’Italia ci sta tutta l’idea della nostra Toscana – ha dichiarato il presidente del Consiglio regionale Antonio Mazzeo -. Qui ritroviamo passione, impegno, fatica e amore per la nostra terra. È un connubio forte che tiene insieme territori, tradizioni, arte, cultura e soprattutto la persona. Ogni volta che si entra in una osteria della Toscana, ci si sente a casa”.
Orgoglio per il primato toscano conquistato dalla Toscana è stato espresso dal portavoce dell’opposizione Marco Landi: “Slow food è una eccellenza del mondo enogastronomico che con lungimiranza guarda e attesta il valore delle nostre esperienze locali”. Sulle eccellenze della cucina toscana e sull’importanza della promozione e valorizzazione, Landi ha presentato una mozione che il Consiglio regionale ha approvato all’unanimità lo scorso anno.
La grande novità di questa 33esima edizione “sta nei giovani” ha ricordato la curatrice nazionale Francesca Mastrovito, collegata da remoto.
“In molti hanno deciso di abbracciare un modello di convivialità e condivisione – hanno detto i coordinatori regionali Gian Marco Mazzanti e Francesco Ranzani -.Un racconto del territorio e delle tradizioni locali”.
Ben 147 le osterie toscane in guida di cui 11 novità, 6 nuove chiocciole (altro primato nazionale insieme alla Sicilia) che si vanno ad aggiungere alle 21 già presenti e 46 bottiglie: questi i numeri della regione nella nuova edizione di Osterie d’Italia, lo storico sussidiario del mangiarbene all’italiana di Slow Food Editore. Nel dettaglio le 27 osterie “chiocciolate” sono così ripartite: 5 ad Arezzo, 4 a Firenze, Grosseto e Siena, 3 a Massa-Carrara e Pistoia, 2 a Lucca (Il Mecenate e Buonumore a Viareggio) e 1 a Pisa e Livorno.
Giunto alla trentatreesima edizione questo compendio ineludibile racconta la ristorazione italiana più autentica e di qualità. In Toscana sono 22 i collaboratori della fitta e capillare rete nazionale che si occupa di recensire e contribuire alla mappatura del territorio per questo specifico segmento di ristorazione che si riconferma ancora in ottimo stato di salute.
A chiusura della presentazione in Consiglio regionale 5 delle nuove chiocciole hanno offerto in degustazione alcuni dei loro piatti forti come la Zuppa del Pastore e il Castagnaccino per Nonno Cianco, i Fagioli zolfini all’olio nuovo e ciccioli di Tarese (due presìdi Slow Food) proposti dall’Agriosteria La Casa del Buono, ma anche la Pancia di Grigio glassata su spuma di cavolfiore e zenzero de La Ciottolona, accanto alla Zuppa dell’osteria di ceci e castagne direttamente da La Bottegaia e la Terrina di fegatini con riduzione di Vinsanto della fiorentina Osteria dell’Enoteca.