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Un esponente dei sindacati nel direttivo dei parchi regionali, la Lega boccia la proposta del Pd

Baldini: "E' un modo per apparecchiare un posto a tavola alla Cgil"

“E’ opinione condivisa da tutti coloro che direttamente o indirettamente si occupano di parchi regionali che, da ormai un decennio, questi enti stiano vivendo un lento e inesorabile declino. Da organismi territoriali pensati ed istituiti per la conservazione e valorizzazione di aree pregiate dal punto di vista ambientale e paesaggistico, si sono trasformati in enti vessatori, inefficaci, immobili, autoreferenziali. Per questo motivo abbiamo proposto una revisione complessiva della governance dei parchi regionali, accompagnata da un piano finanziario in grado di rilanciare territori e paesaggi di straordinaria bellezza ed anche espressione della nostra identità culturale: basti pensare a Puccini ed al suo legame con il lago di Massaciuccoli; al legame della famiglia reale con S. Rossore; alla cultura del buttero maremmano; alla storica e straordinaria lavorazione del marmo più bello del mondo”. E’ quanto afferma Massimiliano Baldini, consigliere regionale della Lega.

“Invece – prosegue Baldini -, la giunta regionale sostenuta dal Pd ha pensato bene di provare a modificare la normativa dei parchi per aggiungere ‘un posto alla tavola’ del consiglio direttivo, prevendo la nomina di un esponente delle organizzazioni sindacali maggiormente rappresentative dei territori dei parchi, che tradotto significa Cgil. Un modo subdolo quindi per apparecchiare la tavola alla Cgil e bloccare le attività estrattive; per ostacolare lo sviluppo dell’accoglienza sulle nostre spiagge e per limitare lo sviluppo agricolo. A questa follia targata Pd non solo ci siamo opposti, ma abbiamo anche presentato una controproposta attraverso uno specifico emendamento finalizzato a circoscrivere il coinvolgimento del mondo sindacale tutto, in termini consultivi, su atti di competenza dell’organo direttivo dei parchi aventi ad oggetto il lavoro e sicurezza sul lavoro”.

“Per la Lega, infatti, il sindacato merita il massimo rispetto e deve essere coinvolto sempre quando si tratta di tutela e valorizzazione nonché difesa del lavoro, con particolare attenzione quando si affronta la delicata tematica della sicurezza del lavoro – afferma Baldini -. Per questo motivo abbiamo presentato uno specifico emendamento, che il Pd ha deciso di bocciare palesando così il loro vero intento cioè, non quello di coinvolgere il mondo sindacale per affrontare con serietà il tema complesso del lavoro, bensì quello di garantire ad una specifica parte dello stesso mondo, quella più politicizzata e di sinistra, quella che si esprime contro le attività estrattive, contro i balneari, contro il comparto agricolo moderno – un posto e una poltrona all’interno del consiglio direttivo dei parchi”.

“Ma la ciambella a volte non viene con il buco – commenta Baldini -: la proposta assurda e paradossale del Pd siamo riusciti a fermarla, per ora, facendo venir meno il numero legale. Confidiamo che i sindacati liberi si ribellino a questa proposta che non solo appare irrazionale e che non servirebbe a rilanciare i parchi regionali. Ribadiamo che senza una riforma organica ed un piano finanziario serio questi enti, così come oggi sono, rappresentano solo e soltanto una limitazione per i cittadini e le imprese e un’inefficace sistema che non svolge la funzione di tutela, conservazione ambientale e paesaggistica di territori di altissimo pregio”.

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