il libro

‘Questo ondulare della terra’: presente e passato si mescolano nell’ultimo libro di Marisa Cecchetti

6 settembre 2022 | 16:11
Share0
‘Questo ondulare della terra’: presente e passato si mescolano nell’ultimo libro di Marisa Cecchetti

La recensione di Luciano Luciani

In prosa o in poesia, da almeno vent’anni, le pagine di Marisa Cecchetti ci riservano sempre piacevoli sorprese e più di un motivo per emozionarci. Non fa eccezione, ancora fresco di stampa, Questo ondulare della terra, GH, 2022, un poemetto di 14 stanze, versi sciolti e di misura diversa, in cui, senza un ordine, si mescolano il presente e il passato dell’autrice: modesto e quotidiano, ma non privo di anfratti complicati e bordi taglienti il primo, privo, il secondo, di qualsivoglia nostalgia per un buon tempo antico che non è mai stato tale.

Sono le memorie familiari la consueta fonte d’ispirazione per la scrittrice toscana che anche in questo prezioso libretto ci racconta, in versi, un oggi che, in virtù dei misteriosi, inesplicabili meccanismi della memoria, si trasforma in uno ieri, lontano e contadino, più duro, più aspro nelle sue condizioni materiali di vita ma non per questo peggiore. E al presente di un’estate torrida, affocata, riarsa ma serena, perché ricca del rapporto ritrovato nella pienezza dell’affetto col fratello minore – tanto minore da risultare un tempo quasi un figlio ma ora fattosi uomo determinato e imprenditore operoso – fanno da contrappunto le notizie e le immagini tragiche della nostra peggiore contemporaneità: gli orrori della vicenda afgana malamente consumatasi, ora corre l’anno, all’altro capo del mondo, un intero popolo abbandonato alla ferocia vendicatrice della teocrazia talebana e dei suoi tristi protagonisti… Procede per continui e incalzanti cortocircuiti il testo di Marisa Cecchetti: qui, ora, ieri, l’altro ieri, vicino, lontano, lontanissimo: mai però dal suo cuore traboccante sempre di un’umanissima empatia, di un’istintiva capacità di solidarietà, accoglienza, condivisione

Dalle strofe di Questo ondulare della terra traspare una struttura complessa segnata da ricorrenti scarti analogici, ma la Cecchetti conduce il gioco poetico-narrativo con mano sicura ed esperta. Sempre semplici e cordiali lessico e immagini che rimandano alla terra, al lavoro dei campi, ai disastri della Natura e della Storia in un personalissimo impasto contenutistico che riesce a fondere con equilibrio la dimensione privata e le preoccupazioni civili, dati riposti e personalissimi e una solidale tensione verso l’altro, segnatamente se donne o bambini.  E poi, last but not least, la musica dolce, intrinseca ai versi del poemetto, figlia di un’assidua frequentazione con il nostro migliore costume poetico: Leopardi, Pascoli, D’Annunzio i cui echi non escludono, però, realistici e concretissimi richiami alle piante, agli alberi, ai fiori e frutti della terra, agli oggetti di lavoro in uso nella campagna di ieri e d’ oggi e a discretissime citazioni letterarie e cinematografiche.

Con la sua solita, sorridente misura Marisa Cecchetti sembra voglia esortarci a contrastare il caos del mondo e delle vicende umane, del disamore e della violenza. Le armi? Pacifiche, ma inesorabili: la razionalità, la memoria e la bellezza di cui la poesia è gran parte.

Marisa Cecchetti, Questo ondulare della terra, Giovane Holden edizioni, Viareggio (Lu), 2022.

Luciano Luciani